VII
VIII
Dopo questa dichiarazione di Kant fatta nel 1798, il sig. Vollmer, che possedeva tre manoscritti fatti in differenti anni dagli uditori del celebre autore, ed i quali contengono quasi letteralmente le proprie parole di Kant dette dalla cattedra(1), si risolvé di pubblicarli; ed a tal oggetto li diede ad esaminare ad un
(1) È uso nelle Università della Germania di scrivere quasi letteralmente le lezioni che danno i professori; e per giungere meglio a questo intento si servono di segni convenzionali. In questo modo dunque è riuscito facile di poter avere completamente la presente opera della Geografia fisica la quale, giudicando secondo il Manuale dell’Antropologia forse non sarebbe comparsa alla luce sì voluminosa, se Kant stesso si fosse studiato di pubblicarla. Egli espose sulla Cattedra
IX
letterato conosciuto della Germania(1), (il quale da diversi anni in poi dà lezioni accademiche di geografia fisica), onde scoprire quelli errori che avessero potuto introdurvisi.
Fra questi manoscritti se ne trova uno, il quale è stato riveduto dallo stesso Kant, come secondo Vollmer, dimostrano le correzioni ed annotazioni in margine fatte di suo proprio pugno, favore che concesse nelle ore disoccupate ai suoi uditori più assidui ed intelligenti. Da questi tre manoscritti dunque è tratta la
quasi tutta la sua dottrina a memoria, e si servì di poche annotazioni. La sua estesa lettura unita a vaste cognizioni, ed una felicissima memoria facevano sì, che non serbava mai lo stesso andamento nelle sue lezioni poiché ora si fermava più sopra l’una, ora più sopra l’altra materia. Questa è la ragione perché Vollmer si è servito di tre differenti manoscritti per far compilare la presente opera.
(1) A parer mio questo è il sig. Schell nominato nell’Archiv litteraire de l’Europe sotto l’articolo Geographie physique de Kant. Tom. XI. pag. 334 ec. Almeno non mi è nota alcun’altra edizione della detta Geografia, che la qui sopra indicata, e quella pubblicata dal D. Rink la quale non conveniva di tradurre.
X
presente opera, la traduzione della quale oso di mettere sotto gli occhi del Pubblico Italiano.
Per lasciar all’opera stessa quell’andamento dell’esposizione delle materie tenuto sulla cattedra, ho seguito fedelmente il testo per quanto mi è stato possibile. D’altronde, siccome sarei stato giustamente tacciato, se avessi osato di fare delle annotazioni a un’opera di sì grande letterato, me ne sono astenuto interamente, fuorché in alcuni luoghi, ove si rendevano assai necessarie per le scoperte geografiche le più recenti.
05-05-2024