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La sfera della geografia fisica non è minore della natura, o sia del mondo, per quanto possiamo essere in relazione colla medesima. Essa è un quadro generale della natura e de’ suoi effetti. Per mezzo di questa vasta estensione dei suoi limiti, essa si distingue da tutte le sue sorelle, delle quali in parte ne costituisce le basi, ed in parte ne contiene gli articoli principali.
Vi sono più specie di geografie che più o meno si sono addimesticate colla fisica.
La grandezza e la figura della terra, e ciò che ne dipende; l’inclinazione verso l’ellisse, le sue zone ecc. hanno moltissima influenza su gli abitanti ed i prodotti, e costituiscono la prima differenza fra loro: tutto ciò appartiene essenzialmente alla geografia fisica: e siccome questa sotto un altro aspetto appartiene alla geografia matematica, ho creduto perciò
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dovere, come per via di precognizione, farne parola anticipatamente.
La geografia politica si fonda interamente sulla fisica. Questa può essere geografia dello stato, o degli stati.
L’uomo è nato per la società. Se la prima massima della società è la legislazione ed una forza irresistibile del potere esecutivo; se le leggi poi si rapportano ai costumi ed alle cognizioni della nazione, e se questi si riferiscono alla qualità del suolo; nella geografia fisica dobbiamo ravvisare le prime cognizioni delle varie forme di stato: quivi troveremo popoli il cui suolo quasi non permette loro di vivere altramente, che in famiglie isolate (i selvaggi); là osserveremo nazioni adunate in grandi masse, e nello stato civile e sociale. Se nella Russia i fiumi corressero verso il Sud, e non nel mar Glaciale, la barbarie nella Siberia non sarebbe sì grande, ed il dispotismo si estenderebbe sopra l’Asia intera. Se in mezzo alla Persia non ci fosse il gran deserto Kerman, ambedue i regnanti di Ispahan e di Candaharar
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Candaharar ben presto si distruggerebbero. Le più crudeli e maggiori guerre accadono in quei contorni, dove i confini stabiliti dalla natura arbitrariamente sono stati rimossi, e non corrispondono ai confini politici. Così il Reno e le sue alte sponde paiono stabilire i confini naturali fra i Franchi occidentali ed i Tedeschi. La Prussia era propriamente la terra costale della Polonia. Il passaggio di questi confini pe’ Tedeschi annichilò ne’ tempi moderni il regno Sarmato.
La geografia degli stati, indicherebbe i confini puramente arbitrari stabiliti dai governi; confini i quali possono abbracciare molti popoli, la loro costituzione ed organizzazione, la correlazione del governo col popolo e coi vicini, le sue forze, i mezzi e le ricchezze, i debiti, e tutto ciò onde si può perfezionare l’amministrazione.
La geografia di commercio(1) chiama la nostra attenzione sul traffico
(1) Ved. Ch. Franz. Einleitung in die Handlungterdbeschreibung zum Gebrauch akad. Vorlesungen. Francf. 1. tom. (Europa) 1788.
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vicendevole delle nazioni, su le cose che un popolo possiede in soprabbondanza, o che per mezzi d’industria sa guadagnarsi, e sulla mancanza dell’altro: ci conduce nelle officine della natura, ci fa conoscere i suoi magazzini e le città mercantili, e ci presenta sotto una forma assai scientifica tutte le cognizioni che col commercio hanno relazione; le cognizioni, cioè, delle merci, le strade del commercio per mare e per terra, le Borse(1), i prodotti della natura e dell’arte. L’influenza inoltre del commercio sulla cultura, sulle ricchezze, sul lusso, sui progressi dello spirito, sulle cognizioni e le relazioni fra i popoli (cose tutte le quali per mezzo della geografia di commercio vengono osservate) non sarà uno scopo estraneo alla geografia fisica.
La geografia teologica sarebbe una descrizione de’ popoli secondo le religioni. I principi teologici secondo la diversità del suolo soffrono grandi
(1) Fin all’ultima rivoluzione Amsterdam è stata la borsa d’Europa.
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differenze: il genio del paese è sempre il Dio del popolo; la diversità delle religioni è un grande impedimento, perché i popoli non si uniscano fra loro. I Greci senza la religione si sarebbero uniti da gran tempo coi Turchi in un popolo solo, e gli Ebrei si sarebbero confusi fra gli altri popoli. Una nona parte del continente non conterebbe che Russi. La natura non lo volle. Quello che da una geografia morale si potrebbe chiedere, cioè, le descrizioni, i costumi ed i vari caratteri degli uomini secondo le regioni, questo ce l’offrirà egualmente la geografia fisica. Nella China, e particolarmente nel Giappone il parricidio è così abborrito, che non solamente il reo è tormentato crudelmente a morte, ma è uccisa pur anche tutta la famiglia del reo, e gli abitanti delle strade contigue sono egualmente arrestati e puniti, i comandanti della provincia dimessi dalle loro cariche, poiché ivi si crede, che un tale delitto non possa nascere d’improvviso, ma a poco a poco, e che debba manifestarsi solamente per mezzo dei costumi
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guasti di tutto il circondario, il quale avrebbe dovuto impedirlo a tempo. Nella Lapponia per lo contrario, e particolarmente fra gli Eskimaux, la maggior grazia che un figlio possa fare ad un padre reso inabile alla caccia, è di ucciderlo; con un tendine di Renna nella prima, fra i secondi a forza di colpi. Il padre ne incarica il figlio più caro.
Gli E…[Ebrei] rinunziano all’onore civile, e si compiacciono e si vantano delle loro furberie come di una prova di maggiori talenti, credendo di acquistarsi ancora per questo il favore del loro Dio. Gli Spartani non furono i soli che autorizzassero il furto. Secondo Giulio Cesare fu permesso fra i Tedeschi l’assaltare sulla strada, purché ciò si facesse fuori del confine della città; e noi non abbiamo da dubitare del suo racconto, mentre sul finire del secolo decimo quinto l’infestare le strade appartenne ai diritti dei cavalieri. Helmold dice, che fra gli abitanti di Holstein quegli il quale non sapeva rubare, era tenuto per un uomo
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infame, dispregevole e stupido. Anche molte nazioni selvaggie rubano ai forestieri tutto ciò che possono portar via. I Russi trafficando ingannano, e sono sempre soverchiati dai Chinesi.
La geografia fisica trarrà più o meno utile dalla topografia, ovvero dalla descrizione locale. Questa conta, osserva e descrive i villaggi e i paesi, o sia il numero delle case, degli abitanti ecc. Egualmente sarà utile al geografo fisico la corografia del paese e del circondario, la quale rappresenta per così dire la fisionomia di una regione, quasi un quadro delle sue bellezze, pregi e difetti: come pure l’orografia cioè, la descrizione delle montagne e l’idrografia ovvero descrizione delle acque(1). Le precognizioni più importanti si attingono dalla geografia matematica, la quale parla della figura e grandezza della terra.
(1) Ved. Otto System einer an allgemeinen Hydrographie gr. 8 Berl. 1800.
27-05-2024