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CRITICA ELEMENTARE TRASCENDENTALE
PARTE PRIMA
ESTETICA TRASCENDENTALE
I. Della differenza tra la ragione pura e l'empirica
II. Del possedersi per noi certe cognizioni anteriori ad ogni senso ed esperienza e del non andar mai digiuno di queste neppure il volgare intendimento
III. Del bisogno che ha la filosofia di una scienza che stabilisca la possibilità, i principi ed il complesso di tutte le nozioni preconcepute
IV. Della differenza tra i giudizi analitici ed i sintetici
V. Dei giudizi sintetici a priori, come inerenti a tutte le scienze teoretiche della ragione
VI. Problema universale della ragione pura
VII. Idea e divisione di una scienza particolare, sotto nome di Critica della ragione pura
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Or eccone in possesso di uno dei requisiti necessari allo scioglimento del problema universale della filosofia trascendentale: come sieno possibili le proposizioni sintetiche a priori? Abbiamo, cioè, nello spazio e nel tempo, visioni pure anticipate; nelle quali, volendo noi
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sortire da una data idea (giudicando a priori) e trascenderla, incontriamo quanto può essere a priori scoverto, nell’idea non già, ma nella visione che le corrisponde, e quanto può quindi sinteticamente combinarsi col concetto in quistione. Per l’indicata ragione però, tali giudizi non possono mai estendersi oltre la sfera degli oggetti subordinati ai sensi; ed hanno valore unicamente nelle cose che possono essere comunque presentate dalla sperienza.