I
CRITICA ELEMENTARE TRASCENDENTALE
PARTE PRIMA
ESTETICA TRASCENDENTALE
SEZIONE SECONDA - DEL TEMPO
I. Della differenza tra la ragione pura e l'empirica
II. Del possedersi per noi certe cognizioni anteriori ad ogni senso ed esperienza e del non andar mai digiuno di queste neppure il volgare intendimento
III. Del bisogno che ha la filosofia di una scienza che stabilisca la possibilità, i principi ed il complesso di tutte le nozioni preconcepute
IV. Della differenza tra i giudizi analitici ed i sintetici
V. Dei giudizi sintetici a priori, come inerenti a tutte le scienze teoretiche della ragione
VI. Problema universale della ragione pura
VII. Idea e divisione di una scienza particolare, sotto nome di Critica della ragione pura
36
Su questo proposito posso rimettere i leggitori al § 3; dove, per
37
legge di brevità, ho inserito sotto gli articoli della sposizione metafisica quanto vi è di propriamente trascendentale sull’argomento. Solo aggiungerò in questo luogo, non essere possibili che mediante la rappresentazione del tempo, e nella medesima, l’idea del cambiamento e, con essa, quella del moto (come cambiamento di luogo). Aggiungo inoltre che, ove questa rappresentanza non fosse visione (interna) a priori, non vi sarebbe idea, qualunque si fosse, che bastasse a far comprendere, in uno e nello stesso oggetto, la possibilità di un cambiamento, voglio dire di una combinazione contradditoria di opposti attribuiti (p. e. l’essere in un luogo,
38
ed il non essere della stessa cosa nel medesimo luogo). E non è che nel tempo, una dopo l’altra cioè, che possano incontrarsi due contradditoriamente opposte determinazioni, in una cosa . La nostra idea del tempo, adunque, dichiara la possibilità di tanta suppellettile di sapere sintetico a priori, quanta è la dottrina ubertosissima del moto in generale.