XI
Teodoro-Amedeo Hippel, da Gerdauen (nella Prussia orientale) morto, cinquantacinquenne, in Regiomonte, nel millesettecentonovantasei, (il quale, uditore, già, del Kant, se n’era appropriate le idee, per modo, che alcune sue scritture anonime poterono
XII
attribuirsi, al filosofo) asserisce, nella sua autobiografia, d’aver lette parecchie poesie del Nostro. Ma, o si tratta di questi epicedi, oppure, dice lo Schubert, di componimenti, che, certo, non sono stati pubblicati, col nome dell’autore. E potrebbe, aggiungiamo noi, trattarsi, eziandio, d’uno errore: troppo ripugnandoci il supporre una menzogna senza scopo.
Vittorio Imbriani