PARTE PRIMA
ARTICOLI PRELIMINARI
AD UNA PACE PERPETUA FRA LE NAZIONI
ARTICOLO I
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Nessun trattato di pace deve esser considerato come tale se stipulato con tacita riserva di argomenti per una guerra futura.
Infatti sarebbe allora una semplice tregua, una sospensione delle ostilità, non una pace, che significa fine d’ogni inimicizia, ed a cui non si può aggiungere l’epiteto di eterna perché ne sarebbe un pleonasmo sospetto. Le cause esistenti di guerre future, sebbene al momento ignote forse agli stessi pacificandi, sono tutte assieme annichilite dalla conclusione della pace; con qualche acume e abilità di ricerca se ne
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possono trovare anche nei documenti in archivio. – La riserva (reservatio mentalis) di pretese antiche valevoli solamente in un tempo avvenire – veruna delle quali può al momento esser menzionata perché ambo i belligeranti sono troppo esausti da poter prolungare la guerra – col pravo intendimento di afferrare la prima occasione favorevole a ciò, appartiene alla casuistica dei gesuiti ed è indegna di un sovrano, come, giudicando le cose quali veramente sono, è del pari indegno di un ministro il prestarsi a tali maneggi.
Ove però si faccia consistere il vero onore di un governo, come lo pretende l’alta ragione di Stato, nel continuo aumento di potenza ottenuto con qualsivoglia mezzo, in allora certamente quel giudizio si palesa pedantesco e da scolare.