PARTE PRIMA
ARTICOLI PRELIMINARI
AD UNA PACE PERPETUA FRA LE NAZIONI
ARTICOLO III
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Gli eserciti permanenti (miles perpetuus) devono col tempo interamente cessare.
Essi, difatti, sono minacce incessanti di guerra agli altri Stati, trovandosi ognora pronti a scendere in campo armati di tutto punto; li eccitano a gareggiare nella quantità degli armati che non ha limite, e sono causa di un reciproco aizzarsi a guerre aggressive onde liberarsi dal gravame di cui sono colpa; le spese |26| infatti che vi si impiegano in tempo di pace divengono più opprimenti d’una breve guerra; si aggiunga a tutto ciò che l’assoldarsi per uccidere o venir uccisi apparisce come un usare gli uomini quali pure macchine e strumenti in mano di un altro (lo Stato), uso che non si concilia col diritto naturale innato nell’uomo(1). Ben diversa cosa è l’esercitarsi volontario e periodico dei cittadini alle armi, per agguerrirsi a difender la patria dalle aggressioni. Anche l’accumulare un tesoro si potrebbe considerare da un altro Stato quale minaccia di guerra che è necessario di anticipatamente prevenire con un’offensiva, poiché fra le tre forze, un esercito, alleanze, e denaro, quest’ultima è senza alcun dubbio lo strumento di guerra più sicuro; al farlo, però, si oppone la difficoltà di scrutarne l’ammontare.
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infatti che vi si impiegano in tempo di pace divengono più opprimenti d’una breve guerra; si aggiunga a tutto ciò che l’assoldarsi per uccidere o venir uccisi apparisce come un usare gli uomini quali pure macchine e strumenti in mano di un altro (lo Stato), uso che non si concilia col diritto naturale innato nell’uomo(1). Ben diversa cosa è l’esercitarsi volontario e periodico dei cittadini alle armi, per agguerrirsi a difender la patria dalle aggressioni. Anche l’accumulare un tesoro si potrebbe considerare da un altro Stato quale minaccia di guerra che è necessario di anticipatamente prevenire con un’offensiva, poiché fra le tre forze, un esercito, alleanze, e denaro, quest’ultima è senza alcun dubbio lo strumento di guerra più sicuro; al farlo, però, si oppone la difficoltà di scrutarne l’ammontare.
(1) Un principe bulgaro rispose ad un imperatore greco che gli proponeva bonariamente di metter fine ad un contrasto non già col versare il sangue dei sudditi, ma con una lotta personale fra loro due, che «un fabbro che ha delle tenaglie non si vale delle mani per estrarre un ferro rovente dalla bracia».