III. Circuito e grandezza della Terra: divisione di essa
IV. Mondo antico e mondo nuovo
V. Divisione esteriore de' continenti
VII. Divisione ulteriore della Terra con alcune brevi notizie sulle parti singolari di essa
Paesi, il di cui circuito e l'interno sono conosciuti interamente: l'Europa
Paesi, il di cui circuito è conosciuto interamente, e l'interno per la maggior parte: l'Asia
La Terra di cui è conosciuto solo il circuito, e niente affatto l'interno: l'Africa
Paesi che sono stati veduti, ma che non si hanno potuto più ritrovare
Paesi che solamente si suppongono per ragioni fisiche (la Terra del Sud), e per ragioni storiche (una parte delle Terre di Juan de Fuca e dell'Ammiraglio de Fonte, e molte isole che si veggono sulle carte spagnuole)
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Se noi potessimo innalzarci fino ad un certo punto da contemplare una parte considerabile della superficie del globo, e viaggiare in questa distanza intorno ad esso, allora la terra ci apparirebbe come un globo acquatico, sul quale nuotano due isole grandissime, ed una quantità d’altre più piccole; e le ultime tutte in gruppi, vicine più o meno alle grandi masse di terra in guisa, che l’alto mare resterebbe libero da qualunque isola.
Cadrebbe subito sott’occhio, che le coste delle due isole maggiori, a cagione della loro maggior estensione chiamate CONTINENTI, corrono paralelle su ambidue i lati, i quali possono paragonarsi alle sponde di un fiume, di modo che sempre si avanza una sponda, ove all’opposto un’altra retrocede, come il Capo-Verde dirimpetto al seno del Messico, talché il disegno della terra pare essere stato formato dall’acqua, che passa nelle profondità, e che bagna ancora i piedi di queste montagne; quest’acqua sembra essere
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stata una volta più alta, ed essersi ritirata a poco a poco, o per una rivoluzione subitanea.
Inoltre si osserverebbe ancora facilmente, che quasi tutta la terra, almeno più di due terzi, giace sopra un emisfero (il settentrionale), e che nell’altro (il meridionale) si trovano solamente le punte estreme delle due grandi masse di terra, della Nuova-Olanda, null’altro che piccole isole.
L’Europa e l’Asia giacciono pienamente sulla parte settentrionale dell’equatore, ed ancora la maggior parte dell’Africa: tutto ciò importa 1,369628 miglia quadrate geografiche. Il resto dell’Africa, che giace al di là dell’equatore, importa 148979 miglia quadrate, cioè incirca un ottavo della massa di Terra che giace sulla parte settentrionale.
Giacciono sull’emisfero dell’America settentrionale 359-45 miglia quadrate, e sud meridionale solamente 260000. La Nuova-Olanda, con la Nuova Guinea, e la Nuova Zeelanda, importano 185000 miglia quadrate circa. Sulla parte settentrionale giacerebbero dunque 1,729,373 miglia quadrate di terre considerabili, e sulla meridionale in
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totale 593979, ovvero un terzo. Osservando poi che, eccettuata la Nuova Olanda, la Nuova Guinea e la Nuova Zeelanda, molte isole giacciono nell’emisfero settentrionale resterà ancora meno che un terzo per le terre sull’emisfero meridionale.
Verso il polo settentrionale la terra si avanza moltissimo, cioè al di là della vegetazione per ora possibile, fino al 77°, o 80° e forma quasi un circolo regolare intorno al polo. Nel sud, al di là della metà della suddetta latitudine (non compresa però la piccola punta stretta dell’America meridionale) cessa qualunque terra sotto il 35°, e precisamente sotto un grado ove sul nostro emisfero settentrionale cominciano le nostre terre più piacevoli, le quali vanno poi a finire solto il 65° nelle regioni fredde, e ricominciando di bel nuovo giungono fino al 77° ed 80° di latitudine. Sull’emisfero meridionale le terre non si estendono con tanta eguaglianza come sul settentrionale, e piuttosto sono sensibilmente dentate, formando grandi lingue di terra, e si estendono verso il sud come penisole, le quali finiscono in una montagna di rocce, come il Capo Horn, il Capo
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di Buona Speranza, il Capo Comorin, Romania, Cambosha ec.
Generalmente tutte le penisole del globo, eccettuate alcune, fra le quali Jutland potrebbe essere la maggiore, corrono il Sud, e nelle grandi non possiamo non ravvisare la somiglianza che hanno fra loro riguardo al circuito, ed alla loro formazione(1).
La punta meridionale di tutte le penisole è ripida, e formata di rocce, anzi essa è l’ultimo membro di una catena di montagne provenienti dal Nord. Tutte sulla parte orientale hanno un’isola grande, ed un numero considerevole di piccole, e sulla parte occidentale un gran seno che corre in su verso il settentrione.
Il Capo Howard è l’ultima punta delle Cordigliere che corrono lungo la costa occidentale dell’America verso il nord, e che si estendono più nel profondo nord, di quanto noi finora conosciamo. Il seno che sulla parte
(1) Osservazione fatta già dal grande Bacone da Verulamio nelle sue Nov. Org. lib. II, Aphorism. 27.
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occidentale dall’isola Chiloe corre verso il settentrione fino a Potosi è sì grande, che quivi la costa che lo circonda nel Nord si avanza quasi 20 gradi verso l’ovest. Sulla parte orientale della punta giacciono la terra del Fuoco, le isole degli Stati, e le Malovine.
Le rocce sterili sul Capo di Buona Speranza formano il fine delle montagne della Luna, le quali, incominciando di là, corrono in una lunga catena nella direzione settentrionale fino alla Sicilia. Sulla parte occidentale, sotto l’equatore, osserviamo ancora un gran seno. Verso l’est, o meglio il nord est, giace una quantità di piccole isole unite alla grand’isola di Madagascar.
Il Capo Comorin è l’ultima punta di rocce delle montagne di Gata che si estendono fino nel cuore dell’Asia. Sulla parte occidentale il seno di Cambaya e quello di Sindi sono simili all’antecedente: sulla parte orientale giace Ceilan con molte altre piccole isole.
Il promontorio di Romania è la punta meridionale di una lunga catena di montagne che passa per la penisola Malacca verso il sud. Il seno di mare di Pegu, e di Bengala giacciono sulla parte occidentale, mentre
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sulla parte orientale trovasi Borneo con molte piccole isole.
La medesima cosa si osserva presso la Corea, il Kamtschatka, Alaska, la California, la Groenlandia, e la Florida. Così ancora presso la Nuova Olanda, che riguardo al contorno, assomiglia molto all’Africa, e che verso la parte orientale ha la Nuova Zeelanda.
Osservando qual sia la maggior estensione de’ due continenti più considerabili troveremo che la linea più lunga tirata sopra l’uno, o l’altro continente passa propriamente in mezzo, di modo che, calcolando l’estensione tanto sopra l’uno quanto sopra l’altro lato di ciascun continente, troveremo, poco più meno, lo stesso risultato in miglia quadrate: la parte più grande però caderebbe in ambidue i continenti verso il mare Atlantico. Osserveremo in oltre che ambidue cominciano sotto un grado eguale di latitudine settentrionale, e finiscono sotto un grado eguale di latitudine meridionale; che ambidue formano un angolo eguale con l’equatore; e che mentre la linea più lunga del continente antico si estende dal nord est al sud ovest, quella del continente moderno
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procede dal nord ovest verso sud est, e però ambidue si corrono incontro.
La linea più lunga dell’antico continente incomincia nella Siberia presso il fiume Pokatscha, sotto il 61° di latitudine settentrionale; passa per la città di Narim, pel lago di Aral, per l’estremo meridionale del mar Caspio; si dirige poi, passando vicino al seno Persiano sopra l'Assiria, al nord dello stretto di Babel Mandeb, e finisce presso il Capo di Buona Speranza sotto il 35° di latitudine meridionale. Tutta questa linea importa 148°, ovvero 12120 miglia geografiche, e l’angolo che forma con l’equatore verso l’est è di 65°. Sulla parte occidentale di questa linea giacciono 725714, e sull’orientale 700876 miglia quadrate; differenza che forse svanirebbe affatto se fossero comprese le isole che giacciono tanto sulla parte orientale, quanto sull’occidentale di questo continente.
Nell’altro continente comincia la linea più lunga sotto il 60° di latitudine settentrionale, passa sopra le regioni sconosciute dell’interno dell’America settentrionale, sopra la Florida, Cuba, Giamaica, Cartagena, dirigendosi verso il sud est, e finisce alla
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imboccatura del Rio della Plata, egualmente sotto il 35° di latitudine meridionale. L’angolo che forma coll’equatore è di 68°, e la lunghezza è di 105°, ovvero 1575 miglia geografiche. Sulla parte orientale di questa linea giacciono 319387 miglia quadrate geografiche, e sull’occidentale 292857. Siccome ambidue questi numeri differiscono fra loro più di quelli del continente antico; così abbiamo più ragione di credere che, come abbiamo ardito di esternarlo in altro luogo di quest’opera, la Groenlandia sia effettivamente un’isola(1). Forse anche l’America si estende ancora più verso l’ovest di quanto le carte ci fanno vedere. Del resto, passerà ancora una lunga serie di anni prima che vedasi sulle giusta e precisa rappresentazione della superficie del nostro globo.
La ragione fisica de’ contorni de’ continenti che abbiamo qui sopra accennato non può essere indicata con sicurezza: ma siccome ci è permesso di congetturarne, così ne parleremo in un capitolo particolare. Possiamo
(1) Tom. I. pag. 450.
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ancora siamo ancora dire che ambedue i continenti sulla parte settentrionale hanno grandi mari interni, o seni, come grandissimi laghi, e paludi che non osserviamo sulla parte meridionale; che il nostro gran mare mediterraneo giace sulla parte occidentale come l’americano, e che ambedue cadono sotto la latitudine di 35 a 40°; che i grandi laghi giacciono più all’oriente, cascando sotto la latitudine di 40 a 45°, come presso di noi il mar Nero, il mar Caspio, il lago di Aral ec., e nell’America l’Ontario, ed il lago degli Huroni ec. Finalmente Osserveremo che l’America s’innalza più verso il nord, e discende più al sud per 20°, o 300 miglia al di là del fine del continente antico, ma che però è molto più stretta dell’altro; che la sua maggiore larghezza cade sotto l’equatore, mentre nel continente antico l’equatore passa sopra una lingua di terra piuttosto stretta; che il continente antico dal 10° fino al 15° di latitudine settentrionale ha la maggior estensione dall’est all’ovest, e il continente moderno al contrario si ristringe sotto la stessa latitudine ad un istmo di 15 miglia geografiche.