III. Circuito e grandezza della Terra: divisione di essa
IV. Mondo antico e mondo nuovo
V. Divisione esteriore de' continenti
VII. Divisione ulteriore della Terra con alcune brevi notizie sulle parti singolari di essa
Paesi, il di cui circuito e l'interno sono conosciuti interamente: l'Europa
Paesi, il di cui circuito è conosciuto interamente, e l'interno per la maggior parte: l'Asia
La Terra di cui è conosciuto solo il circuito, e niente affatto l'interno: l'Africa
Paesi che sono stati veduti, ma che non si hanno potuto più ritrovare
Paesi che solamente si suppongono per ragioni fisiche (la Terra del Sud), e per ragioni storiche (una parte delle Terre di Juan de Fuca e dell'Ammiraglio de Fonte, e molte isole che si veggono sulle carte spagnuole)
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Ciascuno de’ due grandi continenti del mondo antico e nuovo è diviso nuovamente in due parti, che in mezzo si uniscono mediante un istmo. Il nostro si unisce per mezzo dell’istmo di Suez; quello dell’America per l’istmo di Panama.
Nel mondo antico la parte settentrionale è di molto maggiore: essa importa 1,006150 miglia quadrate geografiche, mentre il meridionale importa 531638 di queste miglia. Nel mondo nuovo è al contrario; la parte settentrionale al di là di Panama importa 271331 miglia quadrate, e la meridionale 340917.
La parte settentrionale del mondo antico, la massa più grande di terra da noi conosciuta, da tempi immemorabili, è da geografi divisa in due parti, cioè in Europa ed in Asia.
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Questa divisione pare essere stata in principio piuttosto arbitraria che fisica, e dipendere dal modo accidentale, per mezzo del quale la prima generazione umana a poco a poco prese cognizione di questa vasta estensione della terra. I Fenici, che abitavano sulla costa sud est del mare mediterraneo, nominavano l’intera parte di quel continente che giace sulla parte orientale di questo mare, e del quale il loro paese componeva una piccola parte, la terra di mezzo, che nella loro favella vuol dire Asia(1), poiché questa terra tenne il mezzo fra le due altre che componevano la costa meridionale e la settentrionale di questo mare.
Siccome poi impararono a conoscere il Continente che confina verso la parte settentrionale di questo mare, cioè le coste della Grecia, dell’Italia, della Sicilia, della Spagna, che contando dal loro paese giacevano nell’ovest, così chiamarono tutta questa striscia di terra, TERRA DELLA SERA, ovvero
(1) Asia vuol dire media, da Asi che significa la metà, ed il mezzo.
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EROBA(1) senza cercare se questa Eroba fosse unita all’Asia e fin dove si estende verso il nord; la terra costale meridionale chiamavano generalmente LIBIA; la terra de’ Leoni (da Libia lione). La parte che quasi confinava con essi e da dove tiravano del grano, (dall’Egitto) chiamavano la TERRA DEL GRANO (Africa) da PHERIA spiga di grano e questo nome di Africa fu dato a tutta quella terra poiché era applicabile a tutte le terre occupate dalle loro colonie, di modo che la Libia diventò una parte dell’Africa interiore, la quale ancora oggi può con tutto il dritto essere nominata la terra de’ Leoni.
Volendo ammettere, che il confine fra l’Europa e l’Asia sia ancora dubbioso, e che non sia tanto preciso come un confine prescritto dall’acqua, ciò non dobbiamo convenire che ambedue le parti siano fisicamente assai diverse l’una dall’altra. I prodotti che nascono su l’una e sull’altra parte, gli animali che vi si nutriscono, gli uomini che in esse si producono, tutto in
(1) Eroba da Erob, la sera.
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somma è visibilmente diverso, l’uno dall’altro. L’europeo è bianco(1), l’Asiatico giallastro ec. Eccettuata la poesia e l’astronomia, non mai entrò in un cervello asiatico la matematica, o una qualche idea logica. Una metafisica piena di fantasia è lo studio favorito dell’Asiatico, i cui principi, sotto forme religiose, convertonsi in idee popolari. Da essi tutte le religioni che dominano il globo hanno avuto principio. Per il lusso, la pompa asiatica, e la poesia istessa, in quanto non differisce dalla poesia degli Europei, forse, e con meno rimprovero si potrebbe tirare un confine morale fra ambedue le parti del mondo, come fin ora l’abbiamo stabilito per il fisico.
Ne’ tempi antichi e moderni si è convenuto di stabilire il confine fra l’Europa e l’Asia, incominciando a fissarlo nel mediterraneo, indi tirarlo per l’arcipelago, lo Stretto di Gallipoli, il mare Marmora, lo stretto di Costantinopoli, il mar Nero e quello di
(1) Bochart deduce il nome di Europa dal fenicio Ur-appa viso bianco che vedendo gli abitanti di questo paese sorprese molto i Fenici.
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Azow fino all’imboccatura del Don. Ma quivi, a cagione della quantità de’ serpeggiamenti di questo fiume, non potendosi più proseguirlo, perciò si prese per confine la Wolga in quel luogo ove questi fiumi si avvicinano di più, cioè a Meczolna e Zarizyn fino a Kostroma, ove la Wolga riceve il fiume di Kostroma, e di qua continuava lungo la Dwiena fino al mare Bianco. Altri continuavano il confine lungo il Don fin dove riceve il fiume Medwediza avanzandosi fino alla sua sorgente, poi seguivano il fiume Lura fino alla Wolga, indi le montagne di Ural ovvero Imaus. Altri ancora rimossero questo confine sino al fiume Ob(1).
Finalmente dopo che i viaggiatori moderni fecero delle osservazioni più esatte sulla natura e la diversità di quelle regioni, trovarono anche l’alta catena delle montagne che la natura stessa pare aver posto, onde fissare i limiti fra l’Europa e l’Asia.
(1) Le opinioni, e questioni più antiche sul confine fra l’Europa e l’Asia trovansi aella Geogr. reform. di Riccioli cap. XI. par. 4. 9 e nel Strahlenberg la parte più settentrionale dell’Europa e dell’Asia. Stockh. 1730. 4. Introd. Sect. VII. par. 15.
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Incominciando dal mare di Azow, una catena di montagne, alta e non interrotta, si estende pel deserto Kumano fino alla Sarpa, e seguitando questo fiume prende poi la parte occidentale della Wolga fino dove riceve l’Uruslawl (Ulustan). Questa catena è con molta probabilità creduta dal sig. PALLAS l’antico confine del mare Caspio. Incominciando dall’imboccatura dell’Uruslawl questa catena di montagne continua sulla parte orientale della Wolga, ove riceve il nome di Obtscheyzirl, che vuol dire nella favella de’ Baschiri CINTURA GENERALE. I Russi chiamano questa catena KAMENOI ovvero WELIKI POGAS (grandi cinture di rocce); i geografi antichi MONTAGNE RIPHAEE. Questa catena si estende al Nord-est fra il fiume Ural e Samara fino alla sorgente del Belaja, ove si unisce coll’Ural Tan o la GRANDE CATENA DI URAL, che sotto il nome della PORTA DI FERRO, ed in parte sotto la nominazione di montagne WERCHOTURI e INGONI, dividono la Russia propria dalla Siberia, e poi segue fino alla costa del mare Glaciale dirimpetto all’isola di Nowaja Semlia. Trovandosi sulla cima di questa catena, non interrotta e lunga di 230 miglia geografiche, ed osservando le valli
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tanto su l’una quanto sull’altra parte, scopresi all’occhio dell’osservatore quasi una seconda natura, a cagione della diversità del suolo, degli animali, e delle piante. Per ciò i moderni geografi, dopo che PALLAS ha scoperto questo confine, l’hanno riconosciuto come il più naturale ed il più fisico(1).
A cagione di questa divisione de’ confini l’intero Kasan, una gran parte e precisamente la parte più bella della provincia Ufi, una volta Orenburg, la Baschkiria propriamente detta ed una parte di Astrachan, in tutto 12000 miglia quadrate vengono attribuiti all’Europa, che senza questo nuovo aggiunto è stimata da Tempelmann 171834 miglia quadrate, da altri geografi moderni però solamente 156150. Così Tempelmann stima l’Asia di 641092 15ƒ16, ed altri la credono di 850000, di modo che l’Europa sta in confronto coll’Asia come 1 a 5 3ƒ7.
Tutti questi calcoli non debbono essere
(1) Ved. Notizie settimanali di Buesching anno VII. pag. 397 D. I. Viaggi di Pallas tom. 3 p. 363 e 575. La carta de’ prodotti di Cromes indica perfettamente i confini secondo la carta di Pallas.
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riguardati come assolutamente esatti, poiché non sono fondati sulle misure, ma sopra certe estimazioni secondo le carte geografiche, le quali in moltissimi luoghi non sono state rettificate astronomicamente. Oltre di ciò, facendo calcoli simili, si suppone la terra un globo perfetto senza montagne e valli, ed i meridiani elissi egualmente grandi. Sotto queste supposizioni si dà alla terra 1ƒ3 dell’intero ovvero 3216911 miglia quadrate; all’acqua al contrario 2ƒ3 ovvero 6433822. Altri però portano delle proporzioni ancora diverse, calcolando la terra innalzata sulla superficie circa 1ƒ5 della superficie del globo ovvero 1856412 miglia quadrate; l’estensione dell’acqua all’opposto 4ƒ5 ovvero 7425648 miglia quadrate. In ambedue i casi però non è stata considerata la disuguaglianza della superficie del globo, la qual cosa come accrescimento della superficie dello stesso, sarebbe assai difficile e quasi impossibile di poterla calcolare a dovere.