III. Circuito e grandezza della Terra: divisione di essa
IV. Mondo antico e mondo nuovo
V. Divisione esteriore de' continenti
VII. Divisione ulteriore della Terra con alcune brevi notizie sulle parti singolari di essa
Paesi, il di cui circuito e l'interno sono conosciuti interamente: l'Europa
Paesi, il di cui circuito è conosciuto interamente, e l'interno per la maggior parte: l'Asia
La Terra di cui è conosciuto solo il circuito, e niente affatto l'interno: l'Africa
Paesi che sono stati veduti, ma che non si hanno potuto più ritrovare
Paesi che solamente si suppongono per ragioni fisiche (la Terra del Sud), e per ragioni storiche (una parte delle Terre di Juan de Fuca e dell'Ammiraglio de Fonte, e molte isole che si veggono sulle carte spagnuole)
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A questi appartengono l’antica Groenlandia(1). Questo paese era conosciuto incominciando dalla metà dell’ottavo secolo; i Danesi almeno lo conoscevano certamente nel 779. Nel 834 se ne fa menzione in un privilegio dato da Lodovico il Pio alla chiesa di Amburgo(2). Nel 835 viene accennato in una bolla del papa Gregorio IV, nella quale Ansgar, in allora vescovo di Brema, è da lui nominato arcivescovo del Nord, e particolarmente della Norvegia, dell’Islanda e della Groenlandia. Fino dal 986 trafficò moltissimo coll’Islanda, d’onde avrà forse
(1) Ved. geogr. fisica vol. 1 p. 450.
(2) Lambec origin. Hamburg p. 36.
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ricevuto il nome di Groenland. Gl’Islandesi, Norvegesi e Danesi visitarono e coltivarono a vicenda questo paese. Ivi fu coltivato del buon grano, la cura del bestiame fu esercitata con diligenza, e villaggi e città ornarono ben presto quelle regioni ora perdute. Sulla costa orientale esistevano 190 fattorie, 12 chiese, 2 monasteri e 2 città, cioè Garde e Hrattalid ovvero Albe; sull’occidentale giacevano 4 chiese e 110 fattorie(1).
Nel 12 secolo vi esisteva un proprio vescovato, è nel 1276 il papa pretese il decimo sulle vendite ecclesiastiche del vescovato di Garde. Questo decimo nel 1327 consistette IN DENTIBUS DE ROARDO (probabilmente denti del Trichechus Rosmarus)(2).
Raccontasi che nel 1348 una malattia epidemica abbia rapito quasi tutt’i mercanti e marinai groenlandesi, dopo di che il traffico con la Norvegia e la Danimarca incominciò a diminuirsi, ed i cangiamenti dello stato di
(1) D. Cranz. Historie von Groeland in 8 1765 e Barby 1780.
(2) Schlegel Sammlungen zur Daenischen Geschichte, I vol. p. 1762.
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Danimarca l’annichilarono quasi totalmente Sotto il regno della regina Margherita (morta nel 1412) l’entrate sul commercio Norvegese, essendo state destinate alla compra delle sue spille, furono richieste con rigore, i bastimenti severamente esaminati, ed anzi sopra alcuni si mise l’imbarco. Dopo ciò pochi navigatori groenlandesi arrischiarono di andarvi, e così si perdette la Groenlandia sempre più. Nel 1398 giunse un bastimento groenlandese in Norvegia colla notizia che il vescovo vi era morto 6 anni addietro. Nel 1418 si fa menzione dell’antica Groenlandia per l’ultima volta. La Groenlandia pagava al papa un decimo ecclesiastico di 1950 libbre di denti della vacca marina (Rosmarus). Da quel tempo l’antica Groenlandia è stata quasi totalmente perduta, in guisa che sulla costa orientale non si è potuto più ritrovare alcuna traccia delle summentovate città e villaggi. Questa cosa è unica nella storia, ed appena comprendiamo come un paese sì ben conosciuto, che per alcuni secoli trafficò cogli Europei, e che dall’İslanda era distante solamente 7 giorni di viaggio, abbia potuto svanire totalmente, e restare in obblio per secoli di continuo.
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Probabilmente durante un inverno rigido si sono accumulati diversi campi di ghiaccio davanti la costa orientale, e forse si è ingorgato lo stretto tra la Groenlandia, e l’Islanda, di modo che per vari anni il passaggio era impraticabile, e gli abitanti antichi perirono dal freddo e per mancanza di viveri; oppure non esistendo alcun commercio coll’Europa si dispersero tra gli Eskimaux. Ancora presentemente questa costa orientale, una volta si florida, è nascosta dietro il ghiaccio, e dopo que’ tempi non è riuscito, né anche ai navigatori intrepidi del 1786 e 1787 di avvicinarsi ad essa(1).
Prima del 1521 l’arcivescovo di Drontheim, WALKENDROP, tentò di ritrovare l’antica Groenlandia, ma egli riuscì sì poco, come il governatore danese in Islanda, il quale fece lo stesso tentativo nel 1564. Di quel bastimento che fu spedito nel 1588, onde scoprire la terra perduta, raccontano gli scrittori Danesi, ch’essendo giunto di contro alla Groenlandia, si sia tutt’a un tratto arrestato
(1) ved. Lettera di de La Roche Gallichen intorno al ritrovamento dell’antica Groenlandia, Copenhagen 1787. 8.
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e non abbia potuto essere spinto più innanzi, che il capitano abbia spiegato questo arresto singolare del bastimento per mezzo di una quantità enorme di rocce magnetiche sott’acqua. Generalmente fu la Groenlandia la terra miracolosa della quale si raccontavano le cose più incredibili.
Frattanto il capitano inglese MARTINO FORBISHER ritrovò nel 1576 la costa occidentale, e fin dal 1605 visitarono anche i Danesi questa costa ritrovata, e vi trafficarono coi selvaggi; ma non vi scoprirono alcuna traccia delle antiche colonie. Nel 1616 il capitano Danese MUNK scoprì il Capo Farewel. Nel 1619 fu eretta una Società che prese in possesso alcune coste della baia di Hudson, senza con ciò scoprire una maggior estensione dell’antica Groenlandia. Finalmente GIOVANNI EGEDE, predicatore Norvegese, animò i suoi compatriotti di ricercare seriamente l’antica Groenlandia; egli stesso vi andò nel 1721, e fin da quel tempo i Danesi vi hanno stabilito undici colonie fino al 71°. Essi scoprirono sulla costa occidentale alcuni avanzi di abitazioni di pietre; e gli Eskimaux loro dissero, che n’esistono ancora altre simili. I fratelli della setta di Herrenhut
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vi hanno 3 colonie che forse influiranno molto sulla futura coltura del paese, cioè NEUHERRNHUT dopo il 1733 forte di 470 anime, LICHTENFELS di 600 anime, e LICHTENAY dopo il 1775 di 350 anime e più.
A motivo dell’interno del paese coperta da un’eterna crosta di ghiaccio, non è stato ancora possibile di giungere sulla costa orientale che una volta era sì florida, e forse è perduta per sempre. Tra le terre perdute possiamo contare con tutto il diritto le terre e le coste, ove navigarono Juan de Fuca e l’Ammiraglio de Fonte, poiché sin’ora non si sono più ritrovate(1).
Il WINNLAND trovato nell895 dal Normano Leif, sarà stato l’America settentrionale, e forse una parte della Carolina. ERICH, uno de’ Vescovi dell’antica Groenlandia, e forse il primo, lo fece cercare, ma non fu trovato. Nessuno profittò di questa scoperta; e benché fosse stata nota anche ai Tedeschi, mentre i loro scrittori di Cronica la notavano tra i fatti de’ popoli settentrionali; ciò non ostante fu dimenticata, e non prima che 600 anni dopo diede Colombo occasione a ricercare anche questo paese.
(1) Ved. Geogr. fis. t. I p. 426.
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Non possiamo parlare delle terre seguenti poiché, non sono state mai vedute, come dell’Atlantide di Platone(1) né dell’ANTILLA una gran terra lunga e quadrata nell’Oceano occidentale, ove fuggirono molti Goti dopo che gli Arabi ebbero soggiogata la Spagna, e vi eressero sette città per le quali gli Spagnuoli, sperando di ritrovarle, impiegarono molte fatiche inutili; né delle isole scoperte da 8 abitanti di Lisbona avanti il 12 secolo nella distanza di 35 giorni di viaggio dalla loro patria, delle quali una abbondava di pecore, l’altra era abitata da uomini i quali raccontavano che l’Oceano si estendeva ancora 30 giorni verso l’ovest, ma che poi a motivo dell’oscurità non era più praticabile. Le terre vedute dagli 8 abitanti di Lisbona non sono applicabili ad alcuna costa occidentale: non dobbiamo però dubitare del loro viaggio; essi furono chiamati Almagrurim, cioè gli erranti; e ne’ tempi di Ebn al Uardi (nel 1232) esisteva in Lisbona una Strada che portava il loro nome.
(1) Ved. Geografia Nubiensis (Paris 1619. 4) pag. 157. Anche Ebo al Vardi descrive questo viaggio nella sua perla ammirabile. Ved. Deguignes notices et. extraits des manus, arab. t. II. p. 25.