al di qua di Bagdad lascia vedere le sue rovine, e quivi si osservano terre bellissime e montagne di zolfo, III, 345.
pesce estremamente vorace e fecondo. Sua storia, sua pesca, modo di salarlo, ecc ., II, dalla p. 130 alla 144.
Altre specie di Baccalà, o Gadi, dalla p. 145 alla 153. Trovansi i Gadi pel lago di Winnipeg nel Canadà, come trovansi Foche del lago d'Onega e altrove, segno che que' laghi una volta erano mare, V, 207, 225.
in Toscana, che depongono una pietra fina per far bassi rilievi e medaglioni, IV, 376.
o sia Adansonia, l'albero più grande che si conosca. Colle sue foglie i Negri fanno una bevanda molto sana, e polverizzandole ne fanno del pane. Mangiano il frutto, che è agretto e piacevole: abbrustoliscono i semi con cui fanno una specie di caffè: col guscio del frutto fabbricano di bellissimi vasi; e nella sostanza dell'albero scavano i loro sepolcri e i loro tempietti; III, dalla p. 441 alla 448.
presso Napoli, tanto salubre una volta; ma ora colle acque sue stagnanti non giova più, anzi non è più sopportabile fuorché dai venerei, V, 318.
appartenente ai mammiferi e non ai pesci. Alcune sono dentate, altre no. Ora essa non banno più 200 piedi di lunghezza come avevano quando le cacce essendo meno frequenti davano loro il tempo di crescere. Coi terribili colpi della sua coda la Balena ammazza il Liocorno, e potrebbe spezzare qualunque battello, ma timida sen fugge, II, 58, 59 e seguenti.
Storia della pesca della Balena; utile che se ne cava, ecc ., 67, 68, 71.
Varietà nelle loro specie fra cui entra il Liocorno marino. Lunga storia di questo, 72, 75, 78, 79.
Altre balene vi sono che hanno la mascella inferiore piena di denti, e la superiore scarsa o mancante, II, 80.
regno molto popolato e abbondante d'oro, d'argento, e di altri metalli. Le pipe che vi si fabbricano attraggono l'occhio per l'oro di cui risplendono, e se gli abitanti non fossero ammolliti potrebbero dare più tesori del Messico e del Perù, III, 454, 455.
II, 557, 559, 561, 362, 563, VI, 253, 254.
estesi talora per 250 miglia marittime, ed abitati dagli uomini, III, 138, 139.
I, 126, 128.
estesi per alcune miglia, e di neve, più morbida e inferiore alla neve delle Firne, IV, 41.
Essi dividonsi in Valli di neve e Campi di neve, siccome ne' campi la neve è più compressa ed è posta a strati verticali, quando nelle Valli è più granellosa e leggiera, IV, 43, 49.
L'aria rinchiusa e compressa fa talora scoppiare i Campi di neve e sorgono i cadaveri d'uomini ancor freschi perduti 80 anni prima. Il fragore che odesi d'intorno riscalda la fantasia de' viaggiatori e credono agli spiriti. Ove si scioglie il ghiaccio ivi l'aspetto presentasi di un mare burrascoso, ed i vari colori della luce riflessa fanno credere di essere presso le Fate incantate, 45, 46, 47.
il maggiore tra i formati coi gusci delle ostriche, quantunque sopra quelle coste ora non sianvi ostriche viventi, III, 137, I, 332.
ladri che abitano le steppe asiatiche, assai meno pesanti de' Russi, poiché quelli si cibano di cavalli e di latte, quando questi di vegetabili e di paste, III, 604, 605.
isola distrutta da un uragano, e consisteva in rocce ed in spelonche sovrapposte le une alle altre, III, 548.
parte settentrionale dell'Africa che va dall'Egitto sino al Mare Atlantico. Gli abitanti sono: 1° Arabi o Arabei, da cui non si distinguono che per geografica posizione; 2° Mori di color bianco provenienti dalla Mauritania; 3° Berberi, discesi dai Vandali; 4° Kabaili discesi dai Libi; 5° Turchi, soldati mercenari; 6° Ebrei perseguitati da Iosua nella Palestina; 7° Negri in qualità di schiavi; 8° Cristiani, parte consoli, parte mercanti, artisti o schiavi, III, 411, 412, 436, 427, 428, 429.
animale scaglioso che vive sotto terra, e si ragruppa ne’ pericoli come l'istrice, 29.
parte orientale della Barberia, altrevolte florida e popolata, e ora ridotta a un deserto diviso tra la Porta e Tripoli, 412.
per misurare l'altezza delle montagne. Egli è fondato sullo |42| anticipato bollire dell'acqua a cui corrisponde un anticipato cadere del mercurio, III, 225, 226, IV, 85, 86.
più idoneo a superare gl'inconvenienti che cogli altri non si possono evitare, IV, 92, 93.
istromento incostante e poco atto a indicare il tempo umido o secco, piovoso o ventoso, V, 246, 247.
Vicino all’equatore non offre la differenza di mezza linea in tutto l'anno; a Pondichery non cangia mai; dalla Linea sino ai Tropici non ha rapporto alcuno col buon tempo e colle burrasche, ma cala e cresce periodicamente col corso del sole; e finalmente sul Mediterraneo dal maggio all'ottobre fu osservato irremovibile da Volney, 248, 249.
In lontananza dalla Linea il barometro indica la differenza dalle otto linee sino ai tre pollici; ma sotto le Zone fredde, secondando il flusso e riflusso del mare, trovasi nella maggior bassezza a mezzogiorno e a mezzanotte. Se non indica le piogge tropiche, a che sarà egli sensibile p. 250, 251, 252.
Hube ha voluto conciliare coteste anomalie, supponendo che qualsiasi evaporazione si |43| riduca ad una vera dissoluzione dell'aria nell'acqua fattasi presto o lentamente, per cui nel primo caso l'aria diventa più elastica, più secca e più fredda, mentre nel secondo fa tutto il contrario, V, 252, 253, 254, 255.
Se tali circostanze non possono influire sul crescere o calare del barometro, gioveranno per altro a fare che l'elettricità prepari le nascenti operazioni, 256, 257.
Tentativo per risolvere coll'elettricità le su indicate contraddizioni barometriche, dalla p. 257 alla 264, 272.
Può cangiarsi notabilmente la compressione dell'aria a dar luogo alle burrasche più violenti senza che il barometro dia il menomo indizio, VI, 10, 11.
Solamente nella Zona temperata, se queste burrasche succederanno, il barometro le presentirà; e quivi solamente la Melereologia può essere ridotta a scienza, VI, 64, 65.
Influenza dell'elettricità sopra il cangiamento de' venti indipendentemente dalla com pressione e rarefazione dell'aria, V, 18.
Mentre a Palermo lo scirocco alza il termometro F. dai 73 ai 112 gradi, il barometro resta immobile, VI, 35.
produzione che dà alle montagne ore si trova un carattere vulcanico, IV, 206, 225, 226.
Attentamente 249, 250, 251, 253. (Veggasi Vulcani).
impietriti sui monti e sulle coste, ma non trovati in alcun mare, VI, 302.
gomma cavata dal lauro nelle Indie Orientali, specialmente a Laos ed a Sumatra, III, 318, 319.
ove il sole tramonta 45 minuti dopo che a Parigi, I, 11.
II, 84, 85, 87.
pesce del Nilo simile ad un serpente, che ha cortissima coda con molto ventre, e nuota come le Foche, III, 303 nota.
terra di datteri tra Tunisi ed Algeri, 423.
primo inventore di una macchina che non volò, V, 285, 286.
Altri tentativi da esso fatti dopo i Montgolfier, 288, 289.
Burrasca da esso sofferta all’altezza di 4000 piedi, 295, 296.
coperti di mucillagine e portanti sulla testa un pettine, II, 367, 368, 370.
la cui carne dura serve da esca, II, 369.
pesce mangiabile dell’Atlantico, 370.
partoriente ogni anno circa 300 figli vivi, 369.
All’Oceano dalle Indie appartengono altre specie di Blenni, come il Blennius cristallus, il cornutus, il superciliosus, 511, 512.
abitanti di Ava che dominano nelle Indie Orientali, dopo essersi renduti formidabili ai Peguani, ai Siamesi ed anche ai Cinesi. Essi hanno de' metalli nobili ed i rubini più belli, III, 311, 312.
il quadrapede più grande dell'America, più piccolo del bue europeo, 30.
carne salata delle telline, che quando è nera corrisponde al Garum de' Romani, II, 491.
la più alta e ripida montagna dell'Asia Settentrionale, III, 203.
fiume che riceve tutti i ruscelli della pianura di S. Fè, è la cascata d'acqua più grande che si conosca, V, 64, 65.
Essendo quella pianura più alta di Quito, ella nelle sue acque non ha nessun pesce, |46| eccettuato el Capitan, specie di Gado. Nelle sue bassure si osservano varie specie di pesci, lo che induce a credere provenire dal mare tutti i pesci d'acqua dolce, V, 65, 206, 207.
monte nel Veronese, ove sonosi adunati e impietriti i pesci d'acqua dolce e di mare colà giunti dal Mediterraneo, da Ottaiti, dalle Coste del Giappone, dall'America Settentrionale, Orientale, dall'Africa e dal Brasile, VI, 297.
corpi cosmici la cui materia sussiste negl'immensi spazi da dove giunsero sino a noi. Chaladini ha dimostrato che le piogge di pietre sono frammenti di bolidi scoppiati; e credendo egli che la parte principale e fondamentale di tutti i pianeti sia ferro unito a parti terrose metalliche, si vede essere le bolidi sollevazioni vulcaniche, e le mosse da esse gettate esser fusione e conglomerazione degli elementi componenti la terra dove i vulcani sussistono. In certa qual maniera le bolidi sarebbero piccioli mondi nuovi gettati nello spazio, i quali sono visibili come le stelle rosse e le stelle cadenti, finché non sono estinte, VI, 103, 104, 110, dalla p. 143 alla 163.
sal neutro di grande uso per gli |47| orefici e che fuso coll'arena dà un bellissimo vetro, III, 235, 236.
Benefico influsso de' medesimi sopra la fertilità de' paesi, producendo aria umida e malsana. Prospererebbe il regno animale oltre ogni credere se si annichilasse il vegetabile; e moltiplicando allora i nostri bisogni, ci mancherebbero i mezzi onde soddisfarli, V, dalla p. 300 alla 310. (Veggasi Umidità).
Giovano i boschi per impedire ai venti di trasportare que' mari di sabbia con cui si cuoprono intere città, e sparisce un suolo che potea farsi fecondo cominciando a deporre qualche strato di terra vegetabile. Quest'inconveniente è nato talora quando si sono sboscate certe regioni; e si può prevenire piantandovi molti pini, VI, dalla p. 265 alla 268.
Costruzione esterna ed interna delle piante, VI, 370, 371.
Delle radici e dei loro capillamenti, 372, 373.
Dell'Alburno, 230, 276, 374, 375.
Più un albero invecchia più stretto diventa il tubo del midollo, e questo talora manca per sino agli alberi da frutto, 376. |48|
De' rami, delle fronde e delle foglie costituite colle stesse parti come il tronco e la radice, VI, 376, 377, 378, 379.
Le foglie sono il polmone delle piante, separando esse l'ossigeno e approssimandosi l'acido carbonico, 377.
Del fiore e delle sette parti necessarie alla propagazione:
1. Del calice, 380.
2. Della Corolla, 382.
3. Del Nettario, 383.
4. Degli Stami composti dal filamento, dall'antere e dal polviscolo, 384.
5. Del Pistillo o parte femminile, dalla p. 388 alla 392.
6. De’ Pericarpi secchi e sugosi, 392, 393, 394.
7. Della Semenza, 393, 394.
Movimenti rimarcabili nelle parti genitali di alcune piante ermafrodite, 395.
Particolarità offerte dalle Mimose e da altre piante rinomate, 396, 397.
Esempi cospicui degli sforzi fatti dalle piante per trovare la luce, 398, 399.
Riposo periodico delle piante indipendente dal freddo e dall'oscurità, 399. |49|
A certe piante conviene lo stato sociale, ad altre lo stato isolato, IV, 399, 400.
Brevissima vita di alcune, e lunghissima vita dell'aloe, della palma, ecc ., 400.
Piante mostruose, III, 257, 284, 441, 442, VI. 401.
Piante parassite, 401, 402.
De' Funghi creduti animali viventi, ma che hanno piccole radici, 403, 404.
De' Muschi, i quali hanno la polvere più fine che si conosca, 404.
Delle Felci aventi fronde e non foglie, 404.
Delle Gramigne con foglie entro le vagine, 404.
Delle Palme che sono pel regno vegetabile ciò che è l'uomo nell'animale, 404, 405.
Divisione generale delle piante, in Alberi, in Frutici, in Arbusti, e in Erbe, 405, 406.
Numero delle loro specie = 43000, 407.
Ove cresce il papavero il suolo è argilloso; ove la piccola ortica vi ha terra vegetabile e melma; ove il crescione vi sono sorgenti limpide e fresche, 407.
Le piante più necessarie all'uomo vegetano in ogni clima: varie specie di cavoli crescono solamente nelle Zone fredde: i muschi sono |50| propri del nord, e il Te del Giappone e della Cina, VI, 408, 409. Veggesi il T. III, 186, 188, 189, 190.
isola sulla parte orientale di Madagascar avente un vulcano che fa scorrere la lava come il Vesuvio, III, 105, 106.
dotta casta indiana, III, 285, 287, 290.
paese delle miniere creduto il vero Eldorado, o la sognata terra delle Amazzoni, 576.
Stato delle miniere d'oro, de' diamanti, e de' profitti che ne trae il Portogallo, 576, 577, 578, 579.
Sulle Coste del Brasile l'aria è sanissima, ma è velenosa sulla parte settentrionale situata sotto l'Equatore ed esposta alle piogge tropiche, mentre è deliziosa sulle province meridionali rinfrescate dai monti, V, 431, 335.
maraviglioso canale sotterraneo che porta bastimenti i quali sovrastano talora altri bastimenti che vi veleggiano sotto, V, 20, nota.
vapori gelati innanzi che abbiano potuto unirsi in gocciole, ed attaccandosi ai vetri delle finestre. Non è brina quella che si |51| raccoglie sopra i capegli de' viaggiatori; ma è la loro traspirazione, subito gelata appena entrò nell'aria. Sciogliendosi il freddo, e nondimeno restando tale da gelare i vapori nell'aria, allora un gelo di nebbia si attacca alle pietre, ai metalli rozzi, agli alberi grandi, non mai alle erbe, VI, 78, 79.
pianure grandi e infruttifere poste fra due correnti. Non hanno fiumi né sorgenti per quanto si scavino profondamente; ma hanno de' laghi salati, e talvolta producono erbe salate che servono ai pastori dell'inverno, siccome la neve vi si squaglia subito, III, 603.
conchiglia il cui guscio è simile ad un turcasso arcato e rotondo, la quale mentre è piccola s'insinua ne' legni e fa grandissimi guasti alle navi, II, 505.
terra grande e assai fruttifera dell'Asia Superiore, III, 219.
La piccola Bucaria è piena di montagne sabbiose che il vento trasporta, ed è abitata dai Tartari e Mogolli soggetti alla Cina, 220, 225.
il cui sacco tinge in porpora, II, 410, 411.
volatile dell'isola di Java sconosciuto ai Naturalisti, III, 147: nota.
di bella coda, animale più piccolo del bue, e con voce di porco, del cui pelo i Tibetani fanno grande commercio, 234, 235.
Bufali senza coda, I, 412.
conchiglie abitate da un animale nerissimo, divise in 23 specie, fra cui l'uovo di gallina assomigliante alle porcellane di bianco splendido, II, 500.
sorgente in Westfaglia che corre ogni sei ore in estate, ed ogni quattro ore nelle altre stagioni, IV, 358, 359.
280.
specie più piccola di Ottentotti in istato di selvatichezza, molto simili agli Etiopi descritti da Diodoro Siculo, e forse provenienti dal Nilo, come gli Egiziani ed i Cinesi di cui hanno le sembianze. La destrezza loro è maravigliosa come il loro buon umore, abbenché siano obbligati a sortire soltanto di notte, facendo loro la caccia i cristiani europei, III, 485, 486, 488.