isole sulla costa occidentale della Scozia, ove i venti dell'Ovest portano testuggini americane ed i semi delle Fave Mollucche appartenenti alla Giammaica. Vi abitano degli uomini che vanno in alto mare senza bussola per far caccia d'uccelli nelle isole circostanti, III, 78, 80.
In una di queste isole, a Scarba, vi s'invecchia molto; in un'altra, a Tyne Ty, vi nascono più femmine che maschi; mentre, sopra Coll, isola vicina, succede all'inversa, V, 404, III, 395.
bianchi e neri stabilitisi alle Indie, forse sino dalla prima prigionia Babilonica, o almeno dalla distruzione di Gerusalemme. Tito portò a Roma due loro trombette d'argento ornate del nome inesprimibile, le quali trasportaronsi in Africa da Genserico, indi da Belisario a Costantinopoli; e dopo essere state presso i Cristiani di Gerusalemme tornarono finalmente nelle mani degli ebrei indiani, III, 299, 301.
fiume di Spagna, la cui acqua, buona per cuocere e lavare, si porta in lontani paesi, V, 11, 117.
lunari atte per far trovare le longitudini, I, 111, 112, 113.
Inconvenienti procedenti dall’oscillazione della nave, e vani tentativi onde rimediarvi, 114.
Altri servigi dalla luna prestati, 115, 116, 117.
e declinazione del moto della terra intorno al sole, I, 62 e seguenti.
il granajo di Roma, e ora di Costantinopoli, ove non piove mai e quindi sarebbe sterile senza la melma del Nilo, III, 388, 389.
Da cotesta melma egli è nato, e la melma medesima ha generato di poi il Delta ed un secondo Delta, V, 39, 40.
Il suolo d'Egitto non ama che piante proprie; e le straniere, degenerando, bisogna rinovarle tutti gli anni, III, 394. Indi, 188, 189, 190.
Egitto Inferiore, la parte più bella di quel paese formata dallo sbocco del Nilo, 385, 386.
Egitto Medio, ove torreggiano le immense Piramidi, avente per capitale il Cairo, mercato più grande di schiavi che siavi nel globo, 386, 387. |81|
Egitto Superiore, le cui montagne sono piene di caverne, ed erano forse le antiche abitazioni de' Tebani, III, 387, 388 e seguenti. Quivi l'aria è secca: il calore ardente, per cui si suda stando fermi: ma è tale l'evaporazione, che i cadaveri in luogo d'imputridire diventano secche mummie, V, 308. Nonostante un rasoio dalla mattina alla sera è arrugginito, perché l'aria, scevra d'umidità, è piena d'acido nitroso, il quale sotto forma di cristalli si attacca alle case, e Mosè ha fatto delle leggi onde prevenirne i danni, V, 311, 312, 313, 314.
Nell'Egitto nascono tre volte più donne che uomini, lo che forse è comune ove regna la poligamia, III, 395, V, 404.
Popolazione dell'Egitto, religione, linguaggio, natura dell'aria, del clima, ecc., III, 394, 393, 394, 488.
Stato dell'Egitto durante l'innondazione del Nilo, V, 91.
lebbra nel suo maggior grado propria dell’Egitto, 346, 347.
VI, 75, 88, 114.
Ella è sempre positiva di notte come di giorno, tanto a cielo coperto come a cielo |82| sereno. Stato della medesima nelle varie ore del giorno e a diverse altezze. Sua diminuzione e accrescimento con ordine regolare, che non viene alterato se non dalle piogge e dai temporali, VI, 119, 120, 121.
Come produca turbini, tuono, fulmine, VI, 122, 123. (Veggasi Tuono, Fulmine).
Elettricità negativa differente dalla positiva come risultasse da tutt'altra materia, I, XXI.
ambra gialla di cui i Greci e gli Armeni fanno grandi fumicazioni andando alla Mecca, III, 165, 166, nota.
Opinioni degli antichi sopra l'elettro che stimavano come l'oro, per cui chiamavano la Prussia paese d'oro, perché aveva l'elettro, 168, 169, 172, 175, 176.
Trovasi l'elettro tra il legno bituminoso gettato dal mare: sarebb’egli mai una gomma nata dopo l'esterminio degli alberi che ne contengono gli elementi? VI, 328, 329.
genere di conchiglie terrestri, diviso in 60 specie, fra cui per altro l'Helix janthina non sorte dal mare che in tempo di burrasca e manda luce, II, 502.
animale mostruoso dell'Africa, temuto dagli Ottentotti più del Leone, III, 378.
sorgente d'acqua in Berna, che scorre nella state e solamente di notte, IV, 360.
malattia che differisce dalla peste perché non attacca due volte l’istesso individuo. Esperimenti ciò comprovanti: anomalie osservate, V, 443, 345, 346.
ove regna l'equinozio di una sola estate, cadendovi sempre paralelli i raggi del sole, I, 60.
Ivi l'alzamento delle acque del mare è oltremodo considerabile, e allagherebbe tutto il continente se quelle acque non fossero più tenute in sospeso. Il Mar Rosso è più alto del Mediterraneo, e altri mari sono sempre più bassi a misura che più si accostano ai poli, I, dalla p. 187 alla 193.
confuso col Po: fiume creato da qualche poeta, ma sconosciuto, III, 170, 172.
fiume d'Acheronte, gran torrente che portava oro od elettro secondo gli antichi, III, 168.
formale o reale, I, XIII, XIV.
dell’uomo e degli animali, V, 332, 333, VI, 450, 451, ecc., 480.
Età delle piante, 400, 401.
Età de’ pesci, II, 450, V, 221, 222, 490.
terra grandissima sconosciuta, e ricca verisimilmente di metalli. Nella parte settentrionale ha le montagne dette della Luna per la loro figura, III, 474, 475.
vulcano acceso da tempo immemorabile, e scrittori che fanno menzione delle sue irruzioni, IV, 265, 267, 271.
Sua divisione, III, 163.
Regioni tuttora sconosciute, 152.
Porzione spettante alla Turchia, ricchissima in prodotti, e spopolata, 162, 163.
Porzione spettante alla Russia, alla Polonia, alla Prussia, 164.
Cagione della dolcezza del clima europeo, 176, 177.
La parte meridionale d'Europa produce la maggior parte de’ frutti delle Indie senza farne provare i disagi. Il riso, lo zucchero, il bombace, la seta vi riescono ottimamente, e farebbono di più usando diligenza maggiore, III, 186.
D'indigeno noi non abbiamo che le querce, le mele e le susine selvatiche; e tutti gli altri frutti ci vennero da paesi stranieri come l'orzo, il frumento, la segale, il grano turco, il riso, le zucche, i cavoli, le viti, gli olivi, i fichi, le prugne, le cerase, i luppoli, ecc., ecc., III, 188, 189, 190.