quanto costi quantunque sia Peracti labores jucundi, IV, 59.
metalliche con aumento di peso, VI, 335, 336.
uccelli i più piccoli del Nuovo Mondo, cangianti di colore secondo la luce riflessa, di rara bellezza, di coraggio inudito, e che diseccati si portano alle orecchie come ornamento, III, 48, 49.
penisola sotto buon clima, ove dominavano i Domenicani. Ella è ricca d'oro, di perle, di pellicce di lontra marina, e sarebbe assai fruttifera se non fosse trascurata, 541, 542.
pesce che trovasi sulle Coste d’Italia, e vola per un tratto di fucile, II, 364.
pesce de’ Gugulari appartenente all’Atlantico, II, 363.
materia ignea, materia fondamentale, base e condizione della fluidità, senza di che le arie e qualsiasi liquido si troverebbero solidi come il ghiaccio, V, 405, 406, 444, 446.
Non il gas ossigeno; ma la materia ignea combinata seco lui è causa dell'acidità, V, 446.
Il calorico può essere riguardato come la parte formale, e l'idrogeno come la parte materiale dell'atmosfera, V, 448. (Veggasi Gas).
di colore di piombo, proprio del mare indiano, II, 511.
la più grande delle conchiglie, che taglia gomene di qualunque grossezza. Sulle montagne delle Indie se ne trovano di petrificate, e diconsi conchiglie di Noè, 485, 486.
penisola al di là del Gange, contata fra le Indie Orientali, la quale darebbe i migliori frutti se il dispotismo non l'opprimesse, III, 309.
pianure accese in Macedonia ove furono fulminati i Giganti, IV, 230.
Il Monte che chiamasi Vesuvio, secondo Diodoro di Sicilia, era a Cumana, nominata allora Campi Flegrei, IV, 227.
I, 138, 139, 236, 237.
più piccole e più co mode, I, 140.
paese piano al di là e al di qua del fiume S. Lorenzo, paese navigabile, molto popolato, e commerciante massimamente in pepe |55| ed in pellicce. Quebec è la sua capitale, e di contro ha una catena di altissimi monti che vanno sino alla Florida. Una parte è dominata dagli Europei, l'altra dagli Irokesi, dagli Uroni, dagli Tschipikai, ecc., III, 532, 523.
regno nell'isola di Ceylan ove gli Europei hanno piantato i loro stabilimenti, ed i nazionali sonosi portati alle maggiori alture del centro, dove alcuno non perviene senza passare per caverne simili a quelle degli animali feroci, 308.
senza pelo nel corpo, e nero e liscio come un Etiope, 377, V, 403.
lungo da 50 a 60 braccia, 339.
è il più terribile animale di rapina che abbian que' mari, essendo capace d'inghiottire un cavallo intero, 339.
estratta da una specie di lauro a Sumatra, a Borneo, a Gitolo. Valore di cotesto prodotto; metodo di ottenerlo; opinioni erronee degli antichi sulla situazione de' paesi che lo fornivano, chiamati da essi penisola aurea, argentea, Sina Agisimba, 319, 323, 325, 329, 331, 333, ecc.
vivipari voracissimi che |56| seguono sempre i piloti piccioli pesci della specie de' Gadi, II, 333, 334.
Ve ne sono di quattro specie nell'Atlantico e nel Mediterraneo, 335.
conosciute alle Indie sino ai tempi d'Alessandro, mentre allora ve n'erano di quattro specie, forse diverse da quelle che oggidì si chiaman Schaggri Bambù, III, 276, 278, VI, 189.
coltivata esclusivamente sull'Isola di Ceylan, avendo degenerato nel Malabar, in Batavia e sull'Isola di Francia, 303.
Modo di coltivarla, di raccoglierla, d'imballarla, ecc., 304, 305.
o di S. Giacomo, conchiglia rara e bella, II, 487, 488.
con corna spirali e orizzontali, quadrupede dalla Siria avente un pelo bianco e lunghissimo, siccome colà lo hanno pure i gatti ed i conigli, III, 248.
astrologo opinante che un'orazione recitata il primo d'aprile alle ore otto dovea avere infallibile successo, I, XIII.
vortici marini renduti favolosi dalla paura e inesperienza degli antichi, II, 209, 211.
specie di pesci ove scuopronsi |57| de' mostri più che altrove, V, 221. Ad essi molto assomigliano i pesci aurati della Cina e del Giappone, i quali tengonsi in vasi, e crescono e trasformansi, e vivono d'acqua pura, dimostrando la qualità organica della medesima, V, 117, 118, 221, 222, 223.
Il Carpione del Nilo è nericcio sul dorso, rossiccio sui lati, di colore argenteo sul ventre, con occhi luccicanti i colori dell'iride, V, 223.
dette noci di moscato, impietrite, VI, 310.
La prima del mondo è a S. Fè, poscia viene il Ruscello di polvere nel Bernese, indi la caduta a Terni, e in appresso il Falling Sping nella Virginia, la caduta del Lago degli Schiavi, il fiume S. Lorenzo, e alcune altre del Mississipì, V, dalla p. 63 alla 79. La Svizzera è piena di queste cadute grandi e piccole, e sul Reno se ne contano nove. Assai più ne davano gli antichi al Nilo, al Niger, al Gange, al Tiger, e alcune sono ancor notabili ai nostri dì, dalla p. 80 alla 87.
degl’Indiani descritte da Strabone, e oggi trovate com’erano allora III, 284, 285, 286.
animali che stanno d'intorno ai fiumi ed ai ruscelli dell'America Settentrionale, alla BaIa d'Hudson, al Canadà, ecc. I bianchi formano piuttosto una rara varietà che una specie. Il colore ordinario è bruno; e le loro pelli, come fossero coniate, rappresentano il valore di qualsiasi cosa, V, 207, 208, 209.
Tanto il maschio come la femmina hanno tra l'umbellico e l'ano quattro borse; due piene di grasso di castoro, e le altre piene del castorio medicinale, 210.
Fabbricano con molta industria le loro abitazioni, danno alle dighe la direzione atta a prevenire le future occorrenze; e tutto ciò fanno di notte con la maggiore rapidità. Per altro è falso che piantino i pali battendoli contro terra, e che portino le pietre e la melma colla coda, facendolo anzi colle zampe anteriori si serrano sotto la gola. In Prussia diventano sempre più rari, e non fabbricano mai. Quando assaliti fuggono per una porta che sta sott'acqua; ed ogni cacciatore preparando le reti o de' fori sul ghiaccio arriva a prenderne sino sei cento, V, 211, 213, 214, 215.
caverne sepolcrali nelle montagne calcaree sulla parte occidentale del Nilo, IV, 104, 105.
Sulla parte orientale sonovi le immense cave di granito, da cui si trassero forse le Piramidi. Di tal genere saranno parimente le caverne di Horeb e di Thamud, come il labirinto di Creta, ove Dedalo fece tanto lavoro, IV, 110, 111.
antri sotterranei di cento e più miglia che portano l'origine degl’Italiani molto più lungi della nostra istoria. Esse appartengono ai Pagani, trovandosi Diana in cerca d'Endimione, simboli egiziani, vasi lacrimali, e vino sparso sul suolo preso pel sangue de' martiri, 105, 106, 107.
Quelle di Napoli sono molto più spaziose, e talune intagliate dentro la roccia, 108.
Quelle della piccola Russia hanno ancora dei cadaveri intatti, 109.
Era costume ebraico il seppellire i morti entro le caverne di rocce; e se ne trovano in Palestina, come pure presso il convento di S. Saba; e oggidì ve ne sono ancora a Garizein, 109, 110.
sprofondata 68 piedi dall'Etna, IV, 241, 267, 268.
malattia che passò in breve tempo da un paese all'altro come facesse un giro per la posta, V, 309, 310.
pesce appartenente ai Signati, II, 325.
sotterranei scavati nella pietra arenaria, non avendo forse gli antichi istromenti tanto perfetti da cimentare in principio pietre più dure, IV, 112, 113.
Veggasi Taprobana, isola di Madagascar.
coralli con celle di varia forma abitate da polipi, II, 428.
pesce più lungo di un pollice, e fornito di tali pungoli per cui la minima ferita che fa credesi velenosa, II, 508.
un po' più piccolo del precedente, simile ad un coltello da tavola, privo di branchie, e che si nutre succhiando, 508.
pesci degli scogli, di 23 specie, 376.
con fronte bianca, frequente all'isola di Aru, 514.
pesce del Mar Rosso e del Seno Persiano, 514.
pesce di forma quadrata che piglia gl'insetti svolazzanti sulle acque, 514.
vento infuocato che abbrucia l'Egitto dopo l'Equinozio di Primavera. Egli oscura il sole, fa cadere agli alberi le foglie, arresta il moto del cuore, produce emorragie, gonfia, illividisce, putrefà sul momento le vittime che incontra, VI, 38, 39, 41.
conchiglia fatta come una barca, di grande bellezza e valore, II, 494, 495.
isola galleggiante che si è fissata di un tempio fabbricatovi sopra, III, 123.
vermi di tessitura quasi cornea che fabbricano coralli, II, 427.
il più alto monte del globo, sopra cui per altro veggonsi le aquile a volare e l'aria per conseguenza vi è abbastanza densa onde portare tanto peso. Humboldt salì sopra la medesima sino a 3031 tese, mentre credevasi che l'altezza di 2470 fosse il non plus ultra, a cui poter giugnere, IV, 81, 82, 93, V, 277.
Cotesto monte non è composto di granito, ma di porfido dal piede alla cima, IV, 94.
La sommità di lui è il cratere di un vulcano estinto, il quale fece la maggiore delle irruzioni |62| verso la metà del secolo XV, a norma di un manoscritto indiano, e divise quel grande colosso in due punti, IV, 303, 305, 306.
o topo marino del Mare Atlantico, II, 342.
possedimento spagnuolo il più ameno, ove i temporali, le grandini, la neve, la pioggia non si conoscono, e regnavi una perpetua primavera. Un'abbondante rugiada basta per fare abbondare le biade, i vini, i frutti più squisiti; e inoltre tutte le razze europee sonosi nobilitate. I terremuoti ed i vulcani fanno sì che questo suolo, ricco d'oro e di altri metalli, non sia abbastanza popolato, III, 571, 572.
chiamata col nome della Viceregina del Perù, la quale fu risanata dalla febbre. Vi sono più specie di tale corteccia, e vanno tutte coltivate per la scarsezza della buona, 568, 569, 570.
venute in Europa dopo G. C., ed entrate in Inghilterra nel 1670. Alle Indie è prodigiosa la loro quantità, e ve ne sono di 125 specie, 297.
conosciuta dai Greci e dai Romani III, 341, 343, 344.
Abbiamo nell'ottavo secolo i Giornali di |63| Arabi viaggiatori, i quali ci descrivono il Te della Cina, la Seta, le Porcellane, il Vino fatto di riso, III, ecc., 345, 346.
Hanno forse i Cinesi una derivazione comune dal Nilo come i Buschmanni, gli Egizi, ecc., 485, 486, 487.
Essi cavano gran profitto dal Te, dal Rabarbaro, dal Gingeng; hanno bellissimi fagiani, grandi farfalle, immense ostriche, ecc., 354.
Sono classiche le loro porcellane, le loro tele di seta, le mussoline, gl'inchiostri, ecc., 355.
Le stesse province montagnose della Cina offrono ricchezze delle miniere d'oro, d'argento, di rame, mercurio, lapislazzuli, porfido, cristallo di monte, allume, ecc., 353, 354.
La Cina è soggetta alle medesime innondazioni come l'Egitto, e ne trae il medesimo profitto. V, 99. Tra i molti fiumi che ha, il Kiang è il massimo, percorrendo 1350 miglia geografiche, 127.
La popolazione cinese monta a 331 milioni, quantunque non sia, in proporzione, più popolata della Turchia, ma i Cinesi esagerano molto di più, 355, 356, 362.
Geografia del Regno della Cina, descrizione indeterminata, da cui non si raccapezza nulla 360, 361, 362. |64|
Il suolo della Cina dimostra essere pur egli fondo abbandonato dal Mare, e impastato come il nostro di marittime produzioni, VI, 255.
pesci di bellissimi colori, fra i quali avvi il Cyprinus Ortus, l’Alburnus, l'Aspius, ed il Nasus, V, 224.
significanti ciascuno gli anni che hanno, VI, 230, 231, 274, 278.
cangiati col giro de' secoli nelle medesime regioni, ove una volta vivevano iene ed elefanti, e dopo succeduti vi sono eterni ghiacci. Que' paesi, che altre volte erano renduti impraticabili, infruttiferi, deserti per soverchio freddo, ora gelano assai meno e ricovrano le piante delle regioni più felici, I, XVII, 127, 350, 351, 352, IV, 37, 38, 49, 50, 110, V, dalla p . 189 alla 193. Indi, VI, 275, 276, 296, 309, 311, 314, 316. (Veggasi Terra V°Catastrofe da essa sofferta).
Climi migliori del mondo: Madera, Lisbona sino ad Abrentes, Montepellier, Nizza, Genova, Teneriffa, Brasil, Quito, Chilì, Isole della Società, Isole degli Amici, Isole Bermude, III, 571, V, dalla p. 332 alla 401.
prova la rotondità della terra, I, 4.
aringhe del Mare Indiano, fra cui |65| avvi la Clupea thrissa, la C. sima, la C. mystus, la C. tropica, la C. sinensis, II, 519.
dell'Africa, unici fra gli animali conosciuti che muovono la mascella superiore. Le teste loro hanno molto del paradosso, ed i loro occhi sono organizzati in modo da potere guardare indietro, mentre l'ampia gola manca di lingua, ed ha in vece lunghi ed acutissimi denti, III, 378, nota; V, 219, 220.
Coccodrilli dell’America poco somiglianti ai nostri, III, 36, 37.
siciliano il più famoso degli uomini per nuotare e stare sott'acqua, I, 133.
diverso di differenti mari derivato da circostanze accidentali e non da colore effettivo e proprio, 149, 151, 152.
detto madre delle formiche, serpe col quale le ragazze della Florida s'intrecciano i capegli o leganselo attorno al collo, III, 39.
degli Equinozi, I, 68, 69.
operata dalla combinazione del gas ossigeno colle varie sostanze affini, V, 406, 414, 420, 445.
sparse in tutto il globo terraqueo, e trovate sulla cima de' monti più alti come nei |66| più profondi abissi, alla periferia della terra, sotto di essa, e in ispaventevole quantità, VI, dalla p. 277 alla 309.
Un gran numero di quelle che ora trovansi petrificate non somigliano alle conchiglie viventi; e tali sono i pentacriniti, gli astroiti, i madreporiti, i milleporiti, ecc., 307, 308.
Molte altre vivono adesso, come la Concha Anatifera; e de' loro gusci, della loro targa, dei loro denti, delle loro spine ora non trovasi traccia fra i fossili, 308, 309.
paese ove si raccoglie tre volte all'anno, e che dà grande copia di elefanti, bufali, capre, porci, ecc. Niuna terra abbonda più di cannella, di pepe, di cotone, di zucchero, e per sino l'oro vi si trova quasi schietto, III, 314, 315, 316.
l'elefante degli uccelli americani, capace di sbranare una vacca; ma dove esso abita, pochi altri uccelli vi si vedono, 47, 49.
conchiglie molto ricercate pei loro colori e disegni, II, 495.
dopo tre anni ha ricondotto il suo equipaggio dal Mare Pacifico perdendo un nomo solo sopra 119, mentre lo scorbuto e la peste non avevano risparmiata nessun'altra spedizione, 523, 524. Indi, 553. |67|
Primo, secondo e terzo viaggio di Cook, diretto a scuoprire la Gran Terra del Sud, II, dalla p. 541 alle 546, I, 409, 411, 415.
abbondanti nel Mediterraneo. Questioni sulla loro natura vegetabile o animale, sul non esser tutti fabbricati dai polipi, ecc. II, dalla p. 420 alla 426.
Coralli formanti dighe immense, scogli, isole sterminate, I, 123, III, 139, 140, 143, 144.
zoofiti di un genere particolare, II, 463, VI, 253, 254.
nobile, detto sanguigno. Come e dove si trova. Descrizione della sua Pesca. Storia della medesima. Valore di essa, ecc., II, dalla p. 429 alla 440.
Non si danno altri colori nel corallo che il rosso, ed i pretesi coralli bianchi sono madrepore, o pure sono coralli rossi diseccati e incanutiti. Si dica lo stesso de’ coralli bruni, giallastri, nericci, 441, 442.
I coralli neri, di cui si fanno bastoni, sono cheratofiti, e se ne trovano di 13 specie. Neppure i bruni sono coralli propri, ma sono madrepore. I coralli turchini sono carissimi; e questi ed i coralli verdi sono così tinti da una melma o conserva di mare, 443, 444.
pesce il più bello fra i Toracici dopo l'Orata, II, 372.
uomo erudito ed ignorante come tutti gli eruditi, I, XIII.
anfibio della Virginia il più curioso e ributtante con sopracciglia simili a due corna corte ed acute, III, 35.
meno bella della precedente, ivi.
Nel Mare delle Indie vi sono diverse specie particolari di Corifene, come la Pendatactyla, l'Acuta, la Lima, l'Emiptera, la Velifera, la Fasciolata, 512, 513.
vapori non abbastanza densi a cuoprire il sole o la luna, ma atti a indebolire i loro raggi, da cui essendo illuminati, vi descrivono attorno un circolo bianco, VI, 175, 176.
del Mare dall'Est all'Ovest di pendenti dal moto della terra, I, 236, 237, 239, 240, II, 193.
Accidenti e incontri con altre correnti. I, 242, 243, 246, 250, 255.
Profitto trattone dai navigatori per istabilire una corrispondenza di lettere mediante fiaschi galleggianti, 252, 253.
Correnti macinatoje, 258, 259. |69|
Correnti terminanti in laghi da cui procedono fiumi, V, 3.
che agisce come il fuoco e propagasi come l'elettricità, VI, 364, 365, 366.
descrizione della natura, I, xx.
scienza delle divinità, di cui non ne abbiamo che la semplice idea, XVI.
sconosciuto all'agricoltura europea sino ai tempi di Plinio. La Macedonia ne trae il maggior profitto, III, 186, 187.
regno ne' deserti dell'Africa, dove stava il Tempio di Giove Ammone, 439.
Tutto ciò che compone il creato è suscettibile di stato gasiforme, e può essere ricondensato di nuovo mediante la privazione del calorico. L'acqua diventa ghiaccio, il diamante gas infiammabile, o l'aria entra nella composizione de' metalli, de' marmi, ecc., VI, 335, 336, 337.
Nel mare aereo sussistono le primitive materie elementari di tutte le cose; e formato il primo nucleo, l'attrazione lo ingrossa, e formaronsi i Soli ed i pianeti. Ma come il primo sole non ha egli agglomerato in sé stesso tutto il restante? La repulsione glielo impedisce |70| ancora, ed ecco il moto e la vita della natura. Questo contrasto fa sì che i pianeti, in luogo di gravitare a perpendicolo, descrivano delle curve tanto più grandi quanto sono più distanti dal sole, e vi sono tanto più distanti quanto men gravi, VI, 337, 338, 339, 340, 344.
Il sole si fece più macchinoso coll'inghiottire non solo le particelle vicine al centro della sua inclinazione, ma quelle pur anche delle regioni estreme sino al di là di Saturno; e Marte e Saturno istesso rimasero più piccoli per avere Giove vicino, 346, 348.
L'istessa materia primitiva che costituì il sole formò la terra, la quale forse da prima era meno di una bolide, ma attrasse tutto ciò ch'era a sua portata, e divenne enorme, 349. (Veggasi Terra).
Col raffreddarsi ella formò degli antri ove si raccolsero immensi torrenti di vapore, i quali squarciarono la sua crosta esterna e la cuoprirono sino alla cima de' monti. Ecco un'atmosfera regurgitante di fluido elettrico, che vitalizzò milioni i e milioni d'animali infusori e di polipi, colla putrefazione de' quali nuove generazioni si produssero, 350, 352.
Passata l'elettricità a due specie, gli esseri |71| successivi ebbero due sessi; e questi esseri trasformando l'acqua in propria sostanza diminuirono il mare facendo uscire un poco di terra ferma. Quivi un altro ordine di cose ebbe luogo, e i rettili si moltiplicarono. Un terremuoto ruppe l'argine di due antichi mari, e l'acqua passando a seppellire le vecchie generazioni le petrificò: ma l'uomo non era nato allora e nessuna petrificazione ne porta segnale, VI, 352, 354.
Dopo questa distruggente rivoluzione l'uomo nacque; e dopo estinti i vulcani e generata l'Islanda e la Groelandia, altre innondazioni fecero muovere i Cimbri, e conoscere i Teutoni ai Romani. Il mare tornò sopra i siti altronde abbondanti; e veggonsi delle stalattiti al di sotto delle madrepore, come sopra queste delle stalagmniti, 355, 356.
Se i corpi crescono e periscono in forza di leggi chimico-meccaniche diconsi inorganici, ed organici quelli che nascono o crescono per forza interna e propagano sé medesimi. Tuttora produconsi specie nuove, ma non sono più frequenti perché la sostanza primitiva viene smaltita troppo sollecitamente degli esseri organici; e quando costoro periranno in massa, uscirà al mondo tutt'altra razza di mortali, 357, 358, 359, 368. |72|
I corpi organici hanno bisogno di materia organica per nutrirsi, e la materia minerale stimolerà, ma non può offrire alimento. Se l'acqua non contenesse animali microscopici, i ragni acquatici, la rana e certi pesci non vi potrebbero sussistere, mentr'anzi vi prosperano, V, 117, 118, 221, 222, 223, VI, 360, 361.
Le piante istesse ne assorbono il di lei carbonico, come pure le sue parti organiche, la sciando il restante, e fanno lo stesso relativamente alla terra, 362, 363.
Scomponendosi gli esseri organici sviluppano luce e succo, o sia manifestano quella elettricità mercé cui si crearono; e nuove produzioni si succedono alla corruzione delle precedenti, sinché la sostanza sia nobilitata al segno da esser l'organo della percezione, nel qual caso la natura ha compito il suo scopo, 364, 365, 366, 367.
Lo stesso granito contiene di quella materia vivificante, e crea il musco, che si corrompe e dà origine a pianticelle più complicate, 367.
e loro durata in epoche diverse. Nascono quando i vapori e le nubi riflettono solamente i raggi rossi durante il levare o il tramontare del sole, V, 278, 2801 nota, VI, 176.
abitanti delle valli profonde presso le Alpi, con cranio deforme, denti doppi e irregolari, orecchie lunghe, enormi gozzi, estremamente deboli e instupiditi, che pur vengono venerati nell'Asia interna e nell'Africa, IV, 73, 74, 75, 76, VI, 443.
spalo di calce trasparente che rappresenta gli oggetti con esso contemplati, IV, 256, 257.
fra cui si contano il Lampo, il Lumpo spinoso, il Ventre anellato, II, 335.
uccello che vola pochissimo, e purga l'Egitto degl'insetti. Egli depone ogni otto giorni un uovo nel nido di altri uccelli, i quali, per covare un uovo più grande, gettano le uova loro più piccole, III, 391, 399, VI, 478.