penitenti indiani, descritti da Strabone e dagli odierni viaggiatori, si trovano tuttora, III, 287, 288, 290, 291.
presso Augusta nella Virginia, ha una cascata d'acqua sotto cui si passeggia, essendo portata tant'oltre dal suo impeto, V, 70, 71.
ottiche illusioni offerte dall'acqua marina, o dalla soverchia uinidità dell'aria. Parea che sul Canale di Malta si fosse innalzata una nuova isola, e de marinari dispopevansi a prenderne possesso quando si è capito esser ella l'immagine dell'Etna. Sui monti veggonsi nubi su cui comparisce l'ombra propria ornata di corona cogli scherzi dell'iride, e a Roma comparve un angelo in aria ch'era l'ombra di una statua terrestre, I, 263, VI, dalla p. 171 alla 174.
specie di peste per la prima volta sviluppatasi a Filadelfia. Storia di essa, corso e propagazione, V, dalla p. 161 alla 309.
trovato in grandi masse, IV, 218, 219, 220.
il paese migliore della Barberia per commercio e per manifatture di seta, di lana e di marocchino, III, 425.
alberi indiani mostruosi formanti selve isolate sotto le coi ombre riposano migliaia di persone, III, 257, 284, VI, 401.
scienza delle lingue antiche, mentre la Linguistica comprende le lingue moderne, 1, XIV.
I, 1, 4, 6, V, 28.
Dichiarasi rotonda, 8, ecc.
Se sia sferoide compressa oppur ovale, elevata all'Equatore, e compressa ai Poli, 23, 25.
Difficoltà del Cassini, e altre discrepanze, dalla p. 26 alla 30.
verme creatosi nel porco dopo che fu addomesticato siccome il cignale ne manca, VI, 500.
sono quelle punte di rocce che per nove mesi dell'anno raccolgono neve; sono ghiacciaie alte ove la neve continua ad esser deve un po' dura; e distinguonsi dalle ghiacciaie basse, composte di duro ghiaccio o di neve disgelata e ricondensata, IV, 40, 48, 49.
primari che conducono molti altri |87| fiumi al mare. Fiumi secondari, che terminano in altri fiumi cangiando nome. Fiumi costali che sboccano presto del mare. Fiumi di steppe che nascono dopo molta pioggia e diseccano, V, 4, 5, 46.
Metodo per misurare la declinazione dei fiumi, o sia il deviamento della loro superficie, 6, 7.
L'Amazzone nel corso di mille piedi inclina solamente un ventesimo di pollice. Inclinazione degli altri fiumi più conosciuti onde calcolare con essa l'altezza de' paesi; e contraddizioni portate da tale applicazione ai vasi parziali, V, 8, 10, 11, 12.
Metodo per misurare la celerità media di un fiume, 15.
Un fiume è tanto più rapido quanto più ha letto stretto ed acqua abbondante. Il Duro in tempo di burrasca diviene il fiume più spaventevole, e il Konektikut prende la velocità di una freccia ove le rocce restringono il suo corso, V, 17, 18, 21.
I ponti restringono troppo i fiumi, e durano poco quando il ghiaccio, mettendovisi frammezzo, li restringe anche di più e danno soverchia celerità alla corrente. Le rocce sul fondo |88| accrescono anch'esse la celerità, e sono pericolosi i vortici ed i gorghi a cui danno luogo, V, 22, 23.
L'acqua preme tanto più il suo fondo quant'è più grossa, e ciò malgrado al fondo la corrente è assai più lenta alla superficie, 14, 15, 19.
Per compensare alla poca inclinazione dei canali bisogna ingrossare le loro acque, o darvi una grande caduta da principio affinché il primo impeto influisca sull'intero corso, 19, 20.
Ogni gran fiume va considerato come tre fiumi, uno compreso dalla maggior corrente del mezzo, e gli altri due laterali, i quali, difficil mente avendo uguale profondità, variano sempre l'andamento della corrente, 25, 26.
La superficie loro resta quindi convessa sino alla loro imboccatura del mare, ove poi diventa concava, 26, 27.
La forma attuale della terra dimostra il dominio ch'ebbe su di essa l'acqua, e quello che tuttora conserva, poiché i rami laterali delle montagne in linee divergenti secondano il loro declivio sino a qualche fiume, 28.
Estensione dominata dal Po, dal Danubio, e da altri grandi fiumi americani, 28, 29.
Le sorgenti di diversi domini fluviali |89| giacciono talora vicini, ma la forza delle correnti conserva il loro dispotisino, e l'uno all'altro non cede, V, 29, 30.
Quando veggo montagne ai lati, e valli nel mezzo, dico che quelle erano sponde e le altre il centro di un'immensa corrente. Restringendosi sempre più l'acqua coll'acquistare maggiore velocità, ella ha dovuto scavarsi delle vie più profonde; e noi dovremmo imitare la natura nella costruzione de' nostri canali, i quali si conserverebbero tanto più netti quanto fossero più profondi, 32, 33, 35.
Presso le sorgenti hanno i fiumi una forte caduta che scaverebbe il suolo se fosse di roccia, e quindi per la forza loro ranno retti. Fanno tortuosità quando divengono lenti, e da queste i selvaggi argomentano se i fiumi sono prossimi o lontani dal loro principio, 86, 37.
Allora depongono melma e tutto ciò che hanno staccato del loro corso, formando isole che li obbliga a suddividersi in più regioni. Il Nilo avea undici imboccature, e ora ne ha due. Tutto l'Egitto è una deposizione di mare come il Delta ed un secondo Delta che va formandosi. Damiata e Venezia sono nell'istesso caso |90| come le isole Zeeuw, l'isola Rosenburg, e tante altre, V, 39, 40, 41.
In tal modo i fiumi rialzano i siti bassi lontani e sempre minore si fa il loro declivio, 63.
Le spaventevoli cascate d'acqua, di cui tanto parlano gli antichi, oggi non sono più, e le maggiori si trovano al Mondo Nuovo, V, 64, 65. (Veggasi Cascate d'Acqua).
Somma dell'acqua contenuta da ciascun fiume in particolare, 88, 120.
Nel fare questo calcolo Riccioli ha sbagliato del doppio, e del pari fa ridere il Buffon quando suppone che metà del globo sia acqua e l'altra metà terra scoperta, 89, 90, 91.
Infiniti pozzi vi sono che calano e crescono come i fiumi; e perciò una gran parte della ricchezza loro si disperde per viaggio. Come poterla calcolare? Una quantità maggiore peredesi pur anche da quegl'immensi laghi che stando sempre a un medesimo livello, mentre il Peipus riceve 72 fiumi senz'avere altri sfoghi che vie sotterranee, 105, 145, 146, 153, 184, nota, 190 (Veggasi Mar Morto).
Le filtrazioni de' fiumi non cadono sotto calcolo, e con esse possiamo spiegare perché il Po straripi talora verso Pavia, e sotto Ariano non |91| sia ancora in guardia, perché l'Elba cagioni danni in Boemia prima che a Dresda sia notabile il suo alzamento, IV, 352, 355, 361, 362, V, 106. (Veggasi sorgenti di acqua sulla terra).
Progetti onde prevenire la rottura degli argini, 107, 108.
Fiume S. Lorenzo, largo 300 tese, e poscia angustiato dalle rocce in modo che prende una velocità senza esempio, e forma una cascata d'acqua la più strepitosa ed abbondante. Né pesci, né cervi, né daini, né uccelli possono involarsi da simile correnti; anzi le aquile sogliono farne gran pasto in fondo alla caduta ove precipitano, V, 72, 73.
Descrizione di questo fiume, V, 122, 123, 124, 125.
Fiume della Plata, che scorre 900 miglia geografiche, e direbbesi un mare se non avesse colore e sapore differente, 121.
Fiumi che entrando nel mare vi producono un movimento pel tratto di molte miglia e anche lo dolcificano. Il Rio Volta salta indietro pel grand'impeto con cui entra nel mare, 56, 57.
Fiumi che si nascondono e poi ricompariscono, 47, 48, 51, 52, 54, 55.
Fiumi che trascinano della polvere d'oro |92| Profitto trattone in alcuni paasi, V, 109, 110, III, 112.
Alcuni trascinano del titano, ma nessuno del ferro perché l'acqua lo discioglie, 113.
Fiumi che hanno un colore particolare, 114, 15.
Fiumi di diversa temperatura, 115, 118, 119.
Fiumi la cui acqua ha una diversa gravità, 116.
Fiumi soggetti a flusso e riflusso, 114, 115.
penisola dell'America spagnuola, il cui nome corrisponde alla varietà degli alberi e arbusti che produce. Il cavolo vi acquista cento piedi di altezza, e co' suoi luoghi filamenti si fanno corde e reti per la pesca, III, 536, 537.
consistente in un sollevamento di acqua, ed in una corrispondente depressione in altro luogo, I, 210, 211, 228.
Esatta corrispondenza tra il flusso e il corso della luna, 213, 214, 215, 218.
Luoghi ove ritarda delle ore, e anche dei giorni interi, 217, 220.
Minore influenza del sole sul flusso riguardo alla luna, 219. |93|
Varie altezze a cui monta la marea viva, I, 325, 229.
Influenza de' venti sopra il flusso, 328.
Particolarità del flusso che si osservano nello Stretto fra la Terra Ferma della Grecia e l'i sola di Negroponte, 231, 232, 233.
Utilità del flusso marino, 235, 236.
molto inferiore al flusso dell'acqua, secondo Boscowich, e molto superiore al parere di Bernoulli, VI, 3, 4, nota.
durante il tempo sereno e tranquillo, innalzandosi e abbassandosi due volte in ventiquattro ore, VI, 121.
genere appartenente ai mari aperti, ma che nondimeno trovano ancora nel Lago degli Schiavi, nel Ladoga, nell'Onega, i quali hanno persino acqua dolce, 207.
genere abbondante fra i pochi viventi che trovansi nel Mare Glaciale Meridionale, II, 197.
testaceo che fora le pietre più dure formando di esse la sua abitazione. Egli è boccone saporitissimo, e fosforeggia in modo che mangiando di notte delle foladi pare di mangiare del fuoco, II, 399, 400, 401, 402.
Il pholas dactilus trovasi nell'Adriatico e nel Mediterraneo, ed il pholas crispata nelle montagne argillose d'Inghilterra, II, 402, 403.
corrente elettrica scagliata dalle nubi, che incendia, sconquassa, fonde, calcina i metalli, uccide gli animali rompendo talora le ossa senz'offendere la pelle, VI, 118, 192.
Utili precauzioni ond'essere meno esposti in caso di temporale, 124, 125, 126, ecc.
Come le cannonate ed i fuochi possano dileguare la materia de' fulmini, 13, 125, 126.
come la Pliniana ed altre, IV, 358, 359, 360, 361.
ove il corpo umano non va a fondo, ed ove i barbi s'ubbriacano. La sorgente gorgoglia ed ha il colore del caffè; ma deponendo la sua sabbia diviene limpida, e, bevuta, fa sopra lo stomaco l'effetto del ghiaccio senz'esser fredda, 366, 367, 368, V, 394.
nel Perù, la cui acqua calda svaporando lascia delle forme atte a fare statue, a scolpire, ecc., IV, 375.
e di Gieschübel, contenente sale ammoniaco, 369.
contenente salnitro, ivi.
a migliaia nella Svizzera, ed in Germania, 364.
che non corrono se [non] in tempo della maggiore siccità, IV, 362.
contenenti rame che vi si estrae gettandovi altrettanto ferro, 373, 374.
innumerevoli nella Persia, essendovi de' canali sotterranei, i quali formano de' monti crescenti, siccome in occasione di piogge ne portano più che non se ne consuma, e quindi sono obbligati a regurgitare versando una melma oleosa. Basta scavare un poco la terra e gettarvi un corpo acceso per vedere un fuoco che dura finché non viene soffocato; e gli adoratori del fuoco non hanno bisogno di cure per conservarlo eterno, 383, 386, 388, V, 142, 143, 190, 191.
contenenti piombo, antimonio, cinabro, 373.
che abita nei piccoli villaggi fabbricati da sé medesima. In queste fabbriche di argilla e di creta, alte talora dodici piedi, vi sono scale, ponti e diversi appartamenti pel re, per la regina, pe’ lavoranti e per i piccoli. La regina gravida ingrossa duemila volte più dell'ordinario, e depone 80000 uova. Governo e altre circostanze relative a |96| questi insetti, che attaccano per sino gli uomini, III, dalla p. 465 alla 470.
animale dell'America che vive di formiche; e avendo gli orecchi pendenti mostra la rilassatezza propria del clima, poiché tutti gli altri animali liberi del Vecchio Mondo hanno orecchi tesi, 28, 29.
bruco che prepara nella sabbia una trappola a guisa d'imbuto onde prendere le formiche; ma se vi cade una pietra piccola, egli è capace di gettarla, mentre la porta via indossandosela quando è grossa, V, 56, 57.
isola Cinese che farebbe rispettare gli Europei se fosse conquistata, al che si oppone l'Inghilterra, e soffre indegne mortificazioni, 358, 359.
dell'acqua marina procedente dalla sua profondità, I, 127.
Il Baltico è per altro più freddo degli altri mari, abbenché sia poco profondo, ma egli riceve le correnti freddissime dell'Oceano, 335.
I porti e le baie sulle coste settentrionali della Norvegia non hanno mai ghiaccio, mentre gelano le meridionali nel Cattegat e le più ascose del Ballico. Colà l'atmosfera, è |97| nuvolosa, è piovosa, meatre regna un freddo assai più intenso nelle regioni più meridionali, a Parigi, a Vienna, ecc. In Norvergia gela una sola volta, quando i porti di Amsterdam, d'Amburgo e di Lubecca gelano dieci volte. Il mare nel verno vi è sempre aperto, e quasi tutti gli abitanti passano il gennaio e il febbraio pescando e salando le aringhe, e i merluzzi scacciati dalle balene, I, 350, 351, 352.
negri i più rimarcabili del Senegal, la cui capitale, Timbo, conta 7000 abitanti, III, 451, 453.
(veggasi Folgore).
accensioni del gas infiammabile e del fosforo che sviluppasi dai corpi morti, VI, 163.
che particolarmente si accendono in tempo di pioggia, IV, 232, 233.
Egli giova a spiegare la formazione de' vulcani, siccome pare una terra vegetabile oleosa, sopra cui quanto meno il fuoco agisce tanto più attacca le masse di pietre vicine che cangia in calce; ed i vulcani non differiscono da questo fuoco se non per essere più chiusi e violenti, 290, 291.
strisce di luce che |98| veggonsi sulle lance dei soldati e sulle parti aguzze de’ bastimenti. Quand'erano isolate dicevansi Fuoco S. Elena, se raddoppiate Castore e Polluce, VI, 133, 134.