vortice di maro il più celebre, I, 224 e seguenti.
penisola poco distante da Canton nella Cina, ove i Portoghesi comandano pagando danaro e ricevendo orribili trattamenti, III, 358.
scimia particolare dell'Africa, 376, V, 463.
Per volare bisognerebbero all'uomo delle ali lunghe quindici piedi, e atte a fare un movimento di tre piedi in un secondo, V, 285.
Vani sforzi di Blanchard: utili tentativi di Montgolfier, isciagure di Rozier: profitto trattone da Blanchard: modo di fare le mongolfiere: battaglia di Fleurus guadagnata mercé gli areostati. Bisogoa imparare a conoscere le correnti aeree per poter navigare nell'atmosfera come in mare, V, dalla p. 285 alla 295.
Maravigliose sperienze fatte con essa, sebbene non offra un vôto così perfetto come il tubo di Torricelli, V, 265, 266, 268, ecc.
In essa un lume si spegne, la polvere da fucile vi si discioglie senza fiamma, le scintille della pietra focaia sono pallide o cessano, il suono non vi è sensibile, il fumo cade come corpo pesante, gli animali vi muoiono convulsi, V, 273, 274, 275.
specie di balene di testa smisurata, che inghiottono vitelli marini interi, ed hanno nello stomaco degli scheletri di pesci grandissimi, II, 81, 82.
In luogo di cervello hanno talora da venti |138| barili di midolla oleosa detta bianco di balena o spermaceti, II, 84, 85.
Si ha dello spermaceti distillando ancora il grasso della balena secondo il metodo d'Hill, 87.
Al Macrocefalo dobbiamo l'ambra grigia, 89, 93, 96.
Pesce bianco, altra specie di Macrocefalo, 96, 97.
isola dell'Africa la più grande del globo conosciuto anticamente dagli Arabi, de' quali sussiste ancora la lingua, i caratteri e la religione. È stata forse indicata dai Greci sotto il nome di Tapobrana: forse Annio Claudio vi fu portato da una burrasca, e il racconto di lui potrebbe credersi applicabile all'isola di Ceylan, II, 496, III, 303, 306, 308, e dalla p. 493 alla 506.
grande montagna di ceneri vulcani che innalzata in mezzo al mare, III, 103.
L'igrometro vi è sempre uniforme, e non mai vi si osserva tisichezza e malattie epidemiche, V, 333, 334.
del Seno Persiano, quella che offre le perle più preziose, e colla sua sostanza medesima si fanno bottoni, scatole, ecc., II, 466, 467.
coralli stellati bianchi, abitati da meduse, II, 428, III, 138, 139.
uccello della Nuova Olanda appartenente alla specie degli uccelli di Paradiso, e il più bello fra loro, III, 53, 54.
scopritore del Mara del Sud e delle Isole delle droghe, II, 521, 524.
nella Nuova York, si precipita dall'altezza di settanta piedi con tale velocità che l'acqua sua si trasforma in nube ed in vapore, V, 76, 77.
penisola al di là del Gange ingrassata dai suoi fiumi come l'Egitto, ma che per altro non dà che stagno, pepe ed avorio, III, 3o9.
ferocissimo abitatore dell'isola di |140| Ceylan, che ubbriacandosi con una specie di oppio cavato dalla pianta bang porta strage e morte sopra tutti gli oggetti della sua vendetta. Da questo Malay procedono quasi tutti i bianchi che abitano le isole delle Indie Orientali, mentre i Negri restano dell'interno delle isole medesiine, III, 307, 312, 313.
non rammentato, ma portato in Europa da Colombo. Egli potrebb’essere una modificazione degli Yaw presa delle Indie Occidentali, e propagata in Italia, V, 320, 323.
ha conosciuto per altro una doppia gonorrea ed una cura per salivazione. Ai tempi di Davidde presero gli Sciti una malattia femminile profanando il tempio di Venere, malattia ch'era estinta ai tempi d'Ippocrate, e si riprodusse dopo la scoperta dell'America, 324, 325, 326.
bitume nero e compatto come pece trasparente, che vale come unguento contro la paste, IV, 389.
specie di rogna o di vaiuolo che puo risparmia né stranieri né nazionali, V, 353.
carnivoro più grande dell'elefante, presso cui non si comprende come altri viventi potessero sussistere, VI, 317, 318, 319.
specie di tordo nella Terra degli Ottentotti, il quale va a sciami sterminati, e, malgrado ciò, non basta per distruggere quegl'insetti de' quali talora i campi, i monti, le valli, i fiumi sono coperti, III, 480, 481, 482.
prodotto di un arbusto spionso del deserto, 250, 251, 439.
sulla costa settentrionale dell'Africa, è un regno assai fruttifero da cui dipendono altri venticinque regni a noi sconosciuti, 491.
scrittore di viaggi interno l'Asia e l'Africa Orientale, 381, 382.
paese favorito dalla natura e maltrattato dalla sorte, ha dolce clima, vari fiumi irrigatori, molti serpi e grande immondizia pelle case, 424.
Sorgenti d'acqua dolce entro i golfi di Venezia, di Genova, e in altri mari, di cui gli antichi hanno approfittato, I, 166, 167.
scoperto da Chancellor, I, 354, 355.
una volta molto più esteso, mentre adesso i suoi banchi formano terra ferma, I, 334, nota, VI, 230, 233, 234 e seguenti. |142|
Tra cent'anni si abbasserà ancora altri 43 pollici geometrici, e da qui ad un secolo sarà al livello col Mare del Nord, I, 341, 342.
Questo calcolo è però smentito dalle querce sott'acqua le quali non si discoprono come sarebbe di dovere, I, 343.
Il Mar Baltico è poco profondo, poco salato, e gela più frequentemente degli altri mari, 343, 344, ecc.
Le sue punte di ghiaccio offrono tutte le forme e figure, facendo pompa di stalattiti verdi-turchinicce, 345.
Altri animali non vi si trovano che i vitelli marini, i quali col loro fiato caldo forano il ghiaccio per uscirne, e quel foro rigelandosi poco dopo, li lascia in balia ai cacciatori, 346.
Canale artificiale che sbocca il Baltico nel gran Mare del Nord presso Danimarca, 347, 348.
lago il più grande dell'Asia, che ha un'origine comune col Mar Nero; ed entrambi hanno fatta irruzione nel Mediterraneo. Vi sono in esso delle Foche, e ve ne sono ancora in laghi d'acqua dolce, per lo che si conclude che gli stessi laghi d'acqua dolce siano fondi di mare, V, 207.
Sboccano nel Mar Caspio l'Ural, la Wolga, il Kur, ecc., ed il commercio che colla Persia hanno stabilito i Russi è considerabile, anzi potrebbero levare agl'Inglesi quello delle Indie Orientali, V, 179, 181, 183, VI, 274. |143|
Sboccano nel Mar Caspio l'Ural, la Wolga, il Kur, ecc., ed il commercio che colla Persia hanno stabilito i Russi è considerabile, anzi potrebbero levare agl'Inglesi quello delle Indie Orientali, V, 179, 181, 183, VI, 274.
Come siasi formato, II, 214, 215 e seguenti.
Gelò più volte in modo da potere andare a Venezia in carrozza, 215.
situato tra l'Africa e l'Europa da un lato e fra l'America dall'altro, II, 198, 199 e seguenti.
Ambedue le sue Coste, cioè la Costa Orientale dell'America e l'Occidentale dell'Africa, corrono tanto paralelle come possono essere le sponde di un fiume, 278, 279.
Forma due Seni, il Messicano e il Mare dei Caraibi, ove le borrasche sono infernali, e l'acqua sì limpida che vedonsi in tempo di calma i pesci e le testuggini a nuotare, 280.
I Fenici medesimi ed i Cartaginesi hanno forse visitato questo mare, il quale ai moderni è stato certamente aperto da Vasco da Gama. Essi solevano impiegarvi tre anni, lo che fa sospettare che Salomone mandasse alle Indie quando spediva le sue navi in Ophir, che ora non si |144| raccapezza ove potess'essere; e tre anni appunto anche le navi di Salomone v'impiegavano, II, 280, 281, 282.
Necheo, re d'Egitto, destinò de' Fenici a navigare intorno all'Africa; e facendo vela pel Mar Rosso, dopo tre anni essi giunsero alle Colonne d'Ercole. Sataspe fu obbligato da Serse a fare l'istesso viaggio; e l'impossibilità da lui allegata di poter proseguire ben lungi dall'essere una scusa ell’è una prova che Sataspe passò la linea ove trovò le insuperabili correnti che per due volte fecero tornare indietro anche Colombo, 183, 185.
Altre probabilità che i Cartaginesi, come pure i Greci sotto Filippo, sotto Alessandro, sotto Tolomeo, siano andati sino alleIndie, II, dalla p. 186 alla 300, III, 258, 261, 270, 286, 288, 290, 293, 295.
vicino alle Isole dei Capo Verde, ove regna d'altronde calma perpetua. Colombo pon potea andare innanzi, e la pece del vascello si liquefacea, V, 298.
I, 329, 330, ecc., II, 212, 228, 230, 235, 236, 237, III, 121, 146, 147, 148, 167, 224.
Vedi attentamente al Tom. VI le p. 208, 209, 210, 211, 215, 217, 218.
I, 329, 334, nota, 341, 342, 343, II, 41, 211, 221, 228. Indi, dalla p. 261 alla 266, 274, 275, III, 114, 117, 119 e seguenti, 223; V, 39, 40, 41, 65, 146.
Pare che l'interrimento preponderi, e sempre paghi il mare tributo alla terra che ingrandisce da tutti i lati, VI, 201, 202, 210, 219, dalla p. 222 sino alla 260, 263, 341, 342. (Veggasi Cangiamenti alteranti la superficie della Terra, N° IV. ).
non chiuso come il Settentrionale, ma confinante da per tutto col grand'Oceano. Egli non tocca che pochissime coste di poca considerazione, come sull'emisfero orientale la terra di Van-Diemen e altre isolette, e sull'emisfero occidentale tocca delle montagne coperte di eterna neve, II, 185, 186.
Ragioni per cui quell'emisfero sia più freddo del meridionale ed abbia ghiacci fluttuanti assai più copiosi, 187, 188, 190, 193.
Le balene, essendovi state meno disturbate, offrono una pesca più ricca che nel pare del |146| Nord; e sopra le latitudini più alte del Mar del Sud si è preso un Macrocefalo del valore di sei mila scudi. I Pingoini vi sono oltre modo abbondanti, e questi sono uccelli meno uccelli che sia possibile, mancando quasi di ale, II, 95, 96.
Le Foche leonine formano uno de' pochi generi che si pesca in questo mare, 197.
formante un gran Mediterraneo dopo il Passo di Calais. Ivi le maree e le innondazioni del Reno hanno convertito la provincia di Nordholland in un'isola, hanno moltiplicato i bassi fondi; e l’Issel non porta più vascelli d'alto bordo, I, 329.
Ne' porti della Frisia e di Overyessel oggi non possono stare che barche peschereccie; e per contrapposto l'isoletta Sudholland fa innondata con settantadue villaggi. Nacque all'imboccatura dell'Embs il Dallart; e trentatrè villaggi furono sommersi, I, 330, 331.
Sulle Coste della Danimarca l'isola di Nordstrand fu quasi inghiottita, e ora non ha che due piccioli emuntori. Fra queste e la terraferma vi sono eccellenti banchi ďostriche, e le belle conchiglie che si pescano formano un ramo di commercio, 331, 332. |147|
Vi sono centotrè specie di pesci tra grandi e piccoli, la cui pesca offre annualmente cento mila scudi. Sulla Costa Settentrionale di Jutland trovansi aringhe, vitelli e porci marini, sqnali e balene. Sopra la punta meridionale della Norvegia il Mare Glaciale si allunga, poi si restringe, e dà alla Danimarca la chiave del Baltico, I, 332, 333.
Sono innumerevoli sulle Coste della Norvegia le piccole isolette, che offrono porti e parapetti eccellenti contro qualunque ostile attacco, 349.
La parte settentrionale del Mare Glaciale è gelata eternamente, e altre isole cognite non racchiude fuorché Spitzbergen la Nuova Zembla, 353.
Le montagne di ghiaccio consistono in pezzi gettati un sopra l'altro; e talora il navigatore vedesi circondato in tutte le parti da certe masse che le più piccole superano il suo vascello, II, 24, 25, 34.
L'urto de' banchi di ghiaccio cagiona un rumore sì forte che non s'intende la voce dei compagni, e arriva per sino ad accendere i legni fluttuanti, per cui or qua or là si vedono dei fuochi, 25, 26. |148| montagne di ghiaccio, presto le fa crollare; e se così non fosse, in breve salirebbero al cielo, II, 27.
Gli scherzi esibiti da que' ghiacci sono maravigliosi, e sbalordiscono e incantano i navigatori. Sino all'ottanta grado di latitudine offrono un quadro sempre variato e mobile, laddove regna al di là perpetua calma e morte, 28, 29, 30, 31.
Gli antichi conobbero il Mare Glaciale sotto il nome di Mare Cronium, Marimarusa, ecc., 35, 36.
Se egli non portasse molto legname, l'Islanda, la Groenlandia, Kamtschatka, la Nuova Zembla sarebbero inabitabili perché non producono piante di sorta. Cotesto legno è tenuto come prezioso oggetto, servendosene i Groenlandesi per fabbricare case, barche, armi, ecc.; ed abbruciando l'olio di pesce hanno lume, si riscaldano, e cuocono le loro vivande, 37, 38.
Egli proviene dalla Siberia e dalla Tartaria asiatica; e dopo lo Stretto di Devis rallentando la corrente non trovasi più legno fluttuante all'isola di Disco, e al di là di essa, 43, 44.
Porzione ne viene ancora dalla Costa Occidentale dell'America, 46, 47, 48. |149|
Perché il legno fluttuante manchi affatto nel Mare Glaciale meridionale, II, 193.
Il Mare Glaciale è il domicilio il soggiorno di quasi tutti i pesci ove possono propagarsi senza inquietudine, giacché le balenie e le foche non osano passare sotto quelle vôlte gelate, non trovandovi aria sufficiente per la loro respirazione, 164.
primo gran seno del Mare Atlantico contro cui avvi la Costa di Labrador e l'isola di Terranuova, 205, 206, ecc.
diviso dal gran Mare del Sud da una catena di montagne, 457, 458.
Non è un seno antico e originario, ma conseguenza di una rottura fattasi dall'Oceano o dal Mar Nero, 216, 217, 222, 228, 237, 239.
Il fondo di questo mare pare vulcanico, e il mare medesimo una caldaia bollente, dalla p. 260, 269, 270.
chiamasi l'impeto più veemente di prima, che prendono da sé stessi i flutti dopo una burrasca, I, 200, 201.
immenso lago dell'Asia, ove si perdono il Giordano e altri fiumi senza avere sfogo alcuno. L'acqua di lui è salata; e |150| il sale che produce servendo alla preparazione di tutti i cibi la Palestina, se ne fa un commercio straordinario. Cotest’acqua è pesantissima, l'uomo vi sta a galla. Quando il Giordano la fa traboccare, essa lascia ne' fossi moltissimo sale; ed ecco l'unico compenso alla sterilità che porta, giacché non nascono piante né erbe dov'ella invade, ed avvicinata alle labbra produce dolore e gonfiezza. Avea dunque ragione Giuseppe Flavio di affermare che non alligna né pesci né ranocchie, né alcun vivente; ma pochi storici hanno prurito di ciò verificare.
Il Mar Morto getta spessissimo dell'asfatide, di cui tutto il terreno circostante è pieno; e fonti di asfalto vi sono parimente nella parte superiore, che altre volte formava la valle ove eranvi le cinque città già incendiate. Quell'asfalto forma la così detta Pece Giudaica, che si raccoglie in masse, grandi talora come navi. Non si può passare quel lago senza pericolo di bruciare, poiché al fondo rimane un focolare acceso, che esala colonne di vapore e di fumo, lo che uccide gli uccelli che volano all'intorno e porta malori ed elisia agli uomini, V, dalla p. 189 alla 200.
Come il Mediterraneo è stato |151| prodotto anch'esso da una rottura, II, 233, 260 e seguenti.
scoperto da Magellano pel mare più burrascoso, II, 521, 522 e seguenti.
Altri navigatori insigni di questo mare, 525, 526, 527, 528.
Imprese e conquiste fatte dagli Spagnuoli, dai Portoghesi, dagli Olandesi, dagl'Inglesi, ecc., e massimamente da Cook e de La Perouse nel Mare del Sud, dalla p. 529 alla 553.
Dovrebbesi chiamare Mare di Cook il Mare Pacifico dalla parte settentrionale sino all'Equatore, e mare di La Perouse la parte meridionale, 553.
Le punte meridionali della Nuova Olanda, della Nuova Zelanda e la maggior parte dell’Arcipelago Russo sono in quello stato di rozzezza colla quale uscirono forse dal caos primitivo, 556, 558, 559, 561, 562.
Una parte molto interessante delle isole del Mar Pacifico è circondata da banchi di corallo, i quali confinano sempre con un mare abbondante di pesci, 557.
Spesso queste isole di animale creazione sono abitate da uomini selvaggi così maliziosi |152| e perfidi da mettere in guardia qualunque navigatore, II, 561, 562, nota.
Molluschi e innumerevoli gregge di conchiglie, ostriche, mitili, came oltremodo voluminose, patelle, stelle marine, spugne, pantacrimite, tetidi, ricci di mare, vermi coperti e non coperti, tutto ciò, in incredibile quantità si trova nel Mar Pacifico, senza vedere per altro l'immensa varietà che un mare sì grande dovrebbe promettere, 564, 565.
Anche d'insetti acquatici egli offre pochi generi nuovi, ma dà in vece de’ granchi la cui grandezza spaventa, 565, 566. Egli è ricchissimo di testuggini e di pesci, fra i quali settantaquattro specie conosciute, e altre tutte nuove, 570, 571.
Contiene finalmente de' pesci velenosi, come gli Spari Pagri, i quali forse divengono nocivi per cibarsi di meduse. Velenose sono alcune specie di Tetrodon, e gl'isolani medesimi ne hanno ribrezzo, 571, 574, 577.
prodotto da una rottura dell'Oceano, e chiamato dalla Bibbia Mar delle Canne. Egli offre la canna di bambù, ed è sì poco profondo da spiegare il passaggio degl'Israeliti, 460, 461. |153|
Perché il flusso vi sia notabile più che al trove, II, 461.
Perché sia poco navigabile, 462, 463.
I prodotti marini vi sono oltremodo abbondanti, come intere selve di coralli, di madrepore, di conchiglie, di crostacei d'ogni specie, eccettuata forse l'ostrica, 463, 464.
I manati vi moltiplicano prodigiosamente sotto la salvaguardia della superstizione, e seguono i bastimenti come i pesci cani, 464.
ha fatto un calcolo sopra la quantità d'acqua che cade dal cielo; e spesi due terzi in svaporazione e in nutrizione de' vegetabili ne fa avanzare alla Senna più del bisogno.
Halley ha calcolata l'evaporazione del Mediterraneo, e computando pure quella degli altri mari, si conclude che la natura tiene l'acqua in perpetuo moto onde preservarla dalla putrefazione, IV, 351, 352, 357, 358.
terra rovinata dai vulcani ove una montagna si è sprofondata e il Forte di S. Pietro si rovesciò, III, 548.
che come bruco sta quattro anni sottoterra e cagiona danno gravissimo, poi nell'anno sesto esce all'aria guastando le foglie |154| degli alberi, e termina preparandosi il sepolcro, VI, 497, nota.
antica sede de' Faraoni nell'Egitto Medio, ove non lascia vedere che rovine, III, 387.
tra gli Spari il più rimarchevole e tra i più belli l'Orata, II, 390.
uccello a cui i Lapponesi rubano ogni anno più di sessanta uova, III, 180, 181.
diversi, dove varia il mezzogiorno, e l'ombra de' corpi indica più o meno alto il sole, I, 95, 96, 97.
Tavola rappresentante il mezzogiorno, ove più presto, ove più tardi, 100.
affollati tra lo dighe di corallo, il cui seno estremamente profondo offre l'acqua più fredda che possa darsi, I, 127.
specie di baccalà, l'onos, o asino degli antichi, II, 150.
penisola tra l'Eufrate e il Tigri, due fiumi che altre volte avevano diversa imboccatura, che unironsi dopo la distruzione di Babilonia, III, 243, 244.
città più brillante dell'America settentrionale sotto la Zona Torrida, ma |155| abbastanza rinfrescato dai venti di monti e di mare. L'argento vi è abbondantissimo, come la cocciniglia, l'indaco, la vaniglia, il cacao, la salsa pariglia, la scialappa, il campeggio, ecc., III, 542, 543, 544.
che trovansi schietti e non mai mineralizzati: oro e platino, IV, 218.
Altri che trovansi nelle miniere senza mescolanze: argento, mercurio, rame, bismuto, antimonio, arsenico, tellurio, e talvolta anche il ferro, 218, 219, 220.
Tutti gli altri non sono mai in istato nativo e puro, 218.
Metalli, loro origine e natura, 211, 213, 214, 216, VI, 270, 271, 335, 350.
scienza vana e ingannevole. (Veggasi Barometro), indi VI, 64, 65.
polipo d'esterminata grandezza, II, 165, 170, 175, 181, 182.
isola consistente in lava e pietra pomice, III, 87, 88.
coralli forati, di quattordici specie, ed abitati da meduse, II, 428.
antica Colchide, ove trovaronsi tanti fagiani, III, 239.
in Transilvania che si |156| estende sotto terra come le catene delle montagne. Cavasi da essa annualmente più di un milione di quintali di sale, il quale co' suoi piani lisci attrae l'umidità e serve di ottimo igrometro, III, 153, 155.
estese sottomare a immensa profundità. Si fanno girare delle ruote d'acciaio contro le pietre focaie per illuminarle, e queste scintille non accendono la pirite come farebbe qualunque lame acceso, IV, 118.
europee, le quali danno l'oro in Ungheria, l'argento in Germania, il rame e il ferro in Isvezia, lo stagno in Inghilterra, il piombo in Iscozia, III, 190, 191.
specie di anguilla creduta il maschio della Morena, II, 358.
immenso fiume dell'America che tutt'a un tratto si restringe frammezzo alle montagne, e l'acqua n'è così compressa che lo sughero e il ferro vi galleggiano ugualmente, III, 526, 527.
In questo fiume si scaricano le acque di S. Antonio, il fiume S. Pietro, e l'Ohio, formando cascate notabilissime non meno per altezza che per massa di acque, V, 77, 78. Indi, 126.
delle principali montagne, IV, dalla p. 95 alla 101.
Inconvenienti a cui sono soggette le misure della livellazione insegnate dalla trigonometria, IV, 89, 90.
Incertezze sopra le misure prese co' barometri e termometri, 90, 91, 92.
Misura fondamentale, perpetua, invariabile, generale.
Inconvenienti di quelle ch'erano in uso, I, 41, 42, 43, 44.
Tentativi fatti dai Francesi. Ivi dalla p. 46 alla 5.
Misure della Terra prese dagli antichi, 36, 37, 38, 39, 40.
che hanno filamenti di seta come le madreperle onde attaccarsi, e ve ne sono di venti specie, II, 490.
città che riposa sopra un lago profondo sotterraneo; e sotto di sé pare che abbia altre città successivamente sprofondate e ricoperte, IV, 351, 352, VI, 204.
isole Nettuniche, irapastate di sabbia e di conchigliacei, III, 120.
L'aria loro malsana fu resa balsamica dAgli alberi delle droghe, V, 328.
chiamate dai Romani le due Dacie, erano una volta fertilissime ed ora barbare ed incolte. Offrono per altro grande quantità di sal fossile, di mele, di pecore, di porci e di cavalli selvatici, III, 157, 159, 161, 162.
Tartaria Cinese, che produce molta biada, rabarbaro e stagno, sebbene freddissima, 220, 221.
I Mogoli sono divisi in ventiquattro stirpe e quarantanove bandiere, e attualmente regnano sull'impero della Cina, 221, 362.
La prima generazione che nasce da un Russo con una Mogola è bellissima, e poi degenera nelle generazioni successive, VI, 441.
granchio del Mare Pacifico con due occhi sul dorso assai vicini ad un terzo piccolissimo verso la fronte. Quasi sempre si trattiene sopra la femmina, II, 569.
rappresentanti un sistema simile all'organizzazione di una foglia, i cui raggi partono dal dorso siccome le montagne si staccano dai punti più elevati del globo, continuano in mare e sono sempre unite, IV, 4, 7.
Dal gran dorso della terra dell'Asia partono sette rami. Le montagne di Lyba formano |158| catena abbiamo maggiore cognizione che delle altre, IV, 8, 9, 10.
Catena delle Alpi, e sue diramazioni, 10, 12.
Catena delle Montagne che vanno ad unirsi ai Pirenei, II.
Appennini concatenati colle Alpi marittime e queste colle Cozie, 12.
Montagne dello sconosciuto interno dell'Africa, che s'incatenano cogli Atlanti, non divisi dalle montagne di Spagna che per una cavità prodotta dai vulcani. Esse fanno altre diramazioni, e legano tutte le sommità dell'Antico Mondo, come le Cordilliere legano quelle del Nuovo a guisa di rete che cuopra la terra, IV, 12, 13, 14.
In forza di queste unioni noi possiamo immaginare un equatore di montagne con i paralelli ed i meridiani, della qual cosa Buffon e Baurguel hanno cavate regole generali non troppo vere, 17, 18, 19, 20.
Le montagne non si ergono tutt'a un tratto, ma sono monti situati sopra alture più o meno elevate; e le Ande non superano le Alpi se non per essere sopra altissimo piedestallo, 21, 25.
I monti anteriori sono composti di pietre arenarie di recente formazione; sono bassi e sempre coperti di alberi, IV, 31.
I monti medi sono più alti senza sorpassare la linea della vegetazione e della neve; sono vulcanici, e fruttiferi per modo che quelli della Svizzera hanno i prati più belli, 23, 31.
I monti alti sono di granito sterile coperto di neve, 24.
I limiti della vegutazione non sono fissati dall'altezza assoluta delle montagne, ma dalla relativa; e sul Chimborasso veggonsi alberi oltre l'altezza di duemila e dugento tese, 32, 33.
Anche la linea di neve non segue l'altezza delle montagne, ma piuttosto la loro geografica posizione, 34, 35, 36.
Questa linea pare alquanto discesa sulle montagne della Svizzera e del Tirolo, onde il clima altre volte vi era meno rigido, e vedonsi ghiacciaie formate dove stavano prati ridenti, 36, 37, 38, 64, 65.
Danni e pericoli che s'incontrano d'intorno alle montagne, dalla p. 54 alla 59.
Staccansi grandi masse dalle montagne, e chiudendo fiumi producono allagazioni, e sprofondano città e paesi, 60.
Monti, paesi, villaggi sprofondati da sé stessi, IV, 61.
A Recoaro presso Vicenza si divisero le montagne, ed allargatosi il fiume Agno sorsero grand'alberi colà sepolti qualche secolo prima, 62, 63.
Nel discendere le piogge violenti per le montagne portan seco tanta terra da rovesciare e seppellire le case vicine, 63, 64.
UTILITÀ DELLE MONTAGNE. 1° Sulla loro cima si dominano immense estensioni, superando qualunque telegrafo dell'arte.
2° Formano colla loro varietà e coi magici giuochi della luce lo spettacolo più interessante e sublime della natura.
3° I fiori e le piante, sì medicinali che venefiche, hanno sulle montagne un'efficacia maggiore; e le carni, il latte, il mele riescono molto più saporiti, siccome gli uomini più vigorosi e longevi.
4° Purificano l'aria, chiamano ad esse l'acqua, producendo sorgenti e fiumi, e ci riparano dai venti micidiali del Nord.
5° Ricovrano camozze, stambecchi, galline alpestri, pernici bianche, farfalle, insetti, e sono la patria ancora de' metalli o de’ cristalli.
6° Deposito de' più antichi monumenti, esaltano il nostro spirito e sublimano la nostra riconoscenza.
7° Sono l'asilo della libertà; e i Mainotti sono ancora Spartani, come sono eroi gli Scozzesi e gli Svizzeri, IV, dalla p. 66 alla 78.
ALTRI FENOMENI OFFERTI DALLE MONTAGNE. A. I raggi del sole vi appariscono bianchissimi, e veggonsi molti astri di più che non al piano, e le stelle cadenti non sembrano punto a noi più vicine.
B. Gli astri sembrano al monte più grandi e vi nascono e vi tramontano più presto.
C. L'aria vi è troppo rara per riflettere la luce, e quindi il monte è più oscuro del piano. Le nubi ne riflettono di più; e quando, invece di essere bianchissime, sono turchine, allora hanno troppo vapore e la pioggia è vicina.
D. Il corpo nostro non è abbastanza compresso sopra gli alti monti, e spiegasi l'eccessiva nostra stanchezza come l'emorragie, IV, 80, 81. Al contrario, l'aria è troppo condensata in fondo alle miniere, ed è impossibile il discendere oltre un settimo di miglio geografico. Il buco di Maupertuis sino al centro del |163| Globo sarebbe stato progetto non meno sciocco che funesto, IV, 202, 203.
E. Sulle grandi eminenze veggonsi i nembi ad infuriare sotto di noi, e al di sopra si hanno delle bianche nubi che terribilmente elettrizzano i viaggiatori.
F. L'acqua sul monte bolle più presto, resta meno calda, e così pure la combustione vi è più lunga e più lenta.
G. Sparando sui monti un'arma, il suono è più debole, ma giunto alla valle è altrettanto più gagliardo.
H. Sul Tibet e salle Cordilliere gli animali sventurati divengono talmente secchi da potersi conservare per degli anni, p . 87.
I. L'aria secca promuove la traspirazione, e sopra i monti non vi sono animali grassi, e gli idropici dovrebbero guarire.
K. I monti attraggono le nubi, e il piombino, vicino a Pitchinca, varia per otto secondi dalla linea verticale; IV, dalla p. 78 alla 88.
QUADRO SULL’ALTEZZA DELLE PRINCIPALI MONTAGNE DELL GLOBO, IV, dalla p. 95 alla 101.
formate di granito, che è anteriore ad ogni composizione. |164|
Sopra di esse montagne non trovasi né calce né argilla, e perciò la cima loro avrà sovrastato sempre qualunque marina alluvione. Il granito discende nelle alte montagne più profondamente ancora che non s'innalza nelle originarie; anzi la terra non è che un circolo di granito, IV, 207, 208.
Lo scheletro di essa era formato quando il granito, ancora fluido, proruppe sopra il granito, e formò i monti schistosi, stratificati, i quali avevano una posizione orizzontale ed ora l'hanno inclinata e precipitata, 370, 349, 350.
Sopra questo granito il mare ha deposto a riprese successivi e irregolari tutti gli strati che ora vi troviamo; ma non già secondo il peso specifico della loro materia, mentre or si vede la più leggiera in fondo e la più pesante a galla, e ora a viceversa, per cui il caos par la sola legge seguita in coteste stratificazioni, 346, 347.
Prospetto delle medesime osservate ad Amsterdam, sul Baltico, e altrove, 348, 349.
che seguono o giacciono sopra il granito, e una roccia composta di argilla, di talco, di sabbia, di mica, lavagna, petroselce, ecc. Esse sono il letto dei metalli i quali corrono in mille direzioni, |165| s'incrocicchiano fra loro, o restano divisi da spaccature. Di rado vi restano spazi vôti, i quali, quando sono piccoli, contengono cristalli, la ganga, ed i cristalli più regolari, IV, 211, 213, 214.
Se i filoni contengono metalli nella loro forma pura diconsi nobili, e diconsi sardi se contengono altri metalli o semimetalli, nel qual caso trovansi sempre rinchiusi in una materia fina di quarzo o di spato calcare. Tanto gli uni che gli altri filoni si nobilitano quante volte vanno ad incontrarsi; e se un filone sardo vuole scomporre un filone nobile, sempre lo assale verso il lato dell'angolo ottuso, 215, 216.
Le pietre ed i metalli più preziosi sembrano rimasti all'Equatore, ed i più leggieri sono corsi ai Poli. Ma ciò è accaduto posteriormente alla consolidazione del globo, e sono un'elaborazione delle montagne o un edotto nato dal fuoco centrale o dalla fermentazione originaria e continuata della terra, 217.
Anche i vulcani sogliono allignare piuttosto verso le regioni montuose dell'Equatore sdegnando i poli; e la Prussia, l'Olanda, la Germania sanno poco o nulla di terremuoti, mentre ne sono perpetua vittima il Portogallo, la Spagna, l'Italia e il Perù, 334, 335.
composte di pietra calcarea compatta, di grana fina, e capace talora di polimento. Esse non hanno indizio di corpi organizzati, di piante, di petrificazioni; e vanno distinte dalle montagne nate più tardi e formate di animali marini, IV, 221, 222.
Questa distinzione viene esclusa da Huton, il quale vuole anzi che le stesse montagne di granito siansi formate contemporaneamente allo calcaree, e che quelle di marmo calcareo siano testacei sfrantumati ed impastati, 225, 226.
Come l'argilla sembra essere una terra vegetabile indurita, così la calce verrebbe ad essere una terra d'animali marini, 352.
Sopra le Cordilliere medesime del Perù sonosi finalmente trovate a molta profondità delle conchiglie petrificate, degli echini, delle madrepore: sulla cima delle Alpi gli ammassi di creta, di calce e di marmo sono tutti impastati di conchiglie; i monti di calce della Gozia Occidentale, i monti della Siria, della Cina, della Siberia contengono petrificazioni animali, e queste si trovano del pari alle maggiori profondità nelle miniere, come pure nella pietra calcarea poco sotto la superficie terrestre, per |167| la qual cosa tutto il creato pare sortito dal seno di Tetide, VI, 277, 278, 279, 280, 281.
ammassi di piante, di lumache e di conchiglie, fondo di mare deposto sopra le montagne calcaree o a canto di esse. I loro strati non seguono veruna legge come i flutti, e contengono legno bituminoso, torba, sal fossile, petrolio, carbone, vitriuolo, allume, cobalto, piombo, ferro, rame, ecc., IV, 222, 223. (Veggasi Isole Nettuniche).
composte di strati di ghiaia gettati sopra un suolo di pietra calcarea, ove vi sono tronchi intieri di alberi petrificati, poche conchiglie e delle ossa di grandissimi animali, IV, 224, 225.
il cui focolare sempre esiste sotto le montagne a filoni, e arrivate non sono mai a scomporre le montagne di granito, 227, 228 e seguenti. (Veggasi Isole di Origine Vulcanica).
o di cenere, alto duemila e quattrocento piedi, nato in una notte presso Napoli, 229.
sassosi di Aderbah in Boemia, di strana figura, sembrando alcuni teste di morto, altri pani di zucchero, altri frati, pulpiti, |168| ponti , ecc., alla qual figura hanno un nome corrispondente, IV, 26, 27.
pezzi di terra simili alle paludi nell'Holstein, e in Irlanda, ove i cadaveri si conservano incorrotti per de' secoli, V, 318, 319.
anguille di straordinaria fecondità, II, 357.
Ve ne sono di mangiabili, come pure di perfettamente rotonde e velenose, chiamate serpenti marini, 358, 359.
Il Mare delle Indie sembra il loro particolare domicilio; e vi si trova il Groogo, lungo trenta piedi, e fatalmente vi si trova la murena ophis, e la muraena serpens, 510.
prodotta dalla putrefazione dell'acqua marina stagnante, I, 159.
risorta dopo cent'anni, VI, 503.
detta l'usignuolo del nord, III, 180.
della Terra provato colle osservazioni celesti dichiarate apparenti, provato col pendulo alla Cayenna, e co' gravi, fatti cadere da somme altezze, I, dalla p. 54 alla 57.
Costa Settentrionale dell'Africa |169| ne' cui contorni i Portoghesi hanno degli stabilimenti, ove abbonda l'oro, l'avorio e le bestie da macello, III, 491, 492.
pecora della Barbaria con corna pesanti dieci libbre, propagata in Grecia, in Corsica, in Sardegna, 377.
pesci del Mediterraneo i più saporiti, II, 382, 383.
balsamo odoroso compatto che trovasi nella spaccatura delle montagne al piede del Caucaso, IV, 391.
preparate dai Quadchi trovate sopra Teneriffa, e appartenenti agli antichi Atlantidi, II, 201, 202, 203.
chiocciola di cui contansi quindici specie.
Loro storia, loro differenza, loro uso prasso gli antichi, ecc., II, dalla p. 409 alla 420.
petrificati de' quali è perduta la specie, VI, 303.
animale del Tibet, che porta all’umbellico una vescica piena di muschio, III, 234.
conchiglia alquanto simile alla madrepora, da cui parimente si estraggono perle, II, 467, 468.