fiume la cui acqua si conserva più di tutte, ed è ancor potabile dopo che ha de posta la sua fanghiglia ed è stata liberata dai suoi vermi, V, 117, 118, 221, VI, 360, 361.
monte dell'Abissinia, che nasconde la sua cima nelle nubi, ed è limite delle piogge tropiche, III, 400.
il quadrupede maggiore dell'America, più bravo a nuotare che a correre, 30.
o isola di Ceylan, celebre presso gli antichi per le perle, II, 469, III, 303, 306, 307, 308, 493. (Veggasi Madagascar).
Lunga discussione se sia o non sia quell'isola ove Annio Claudio pervenne con una burrasca e diresse ambasciatori indiani a Roma, III, dalla p. 494 alla 506.
verme lungo sei piedi, che diseccato pare un globo, ma bagnandolo risorge, VI, 502.
tufo contenente pietra pomice e rami di legno carbonizzati, i quali tingono e abbruciano ottimamente. Col tarras si fa una marna indissolubile nell'acqua, la quale fu impiegata |226| del Ponte di Caligola, come pure per unire le pietre della via tra Pozzuoli e Baia, ove la marna sussiste ancora e le pietre non sono più, IV, 236, 237.
animale che osserva la direzione delle api, e segue il cuculo indicatore per pascolarsi di mele, III, 376, 377.
principale catena delle montagne dell'Asia Meridionale, coperte di neve perenne, per cui l'inverno è rigidissimo, ma breve, 238.
miserabili Indiani che prostituiscono le loro figlie facendole ballar nude nelle piazze co' modi più lubrici e seducenti, 292, 293.
arbusto che dà alla Cina e al Giappone grandi ricchezze, e costa agl'Inglesi mille mortificazioni, III, 352, 353, VI, 489.
Tè della Svizzera, indegno del grido che ha, IV, 69, 70.
nell'Egitto Superiore ridotta ad un miserrimo villaggio, III, 387, 388.
conchiglie abitate da una tetide di cui ne abbiamo ventinove specie.
Tellina gari, piccola conchiglia la cui carne si sala e si mette in commercio sotto il nome di Bocassan bianco e nero, II, 491.
Tellina fragile, avente due tubi , con che |227| assorbe l'acqua, e la schizza alla distanza di quindici piedi, II, 493.
oro problematico che trovasi nelle miniere di Transilvania, III, 155, 156.
differente nelle diverse regioni del mondo, e poca corrispondenza della medesima alla situazione meridionale o settentrionale, I, 127, 350, 351, 352, II, 187, 188, 189, 190, 191, III, 176, 177, 178, 207, 214, 215, 510, 515, 524, 527, 561, IV, 36, 37, 38, 49, 50 dalla p. 144 alla 150, e Veggansi attentamente le p. 263, 264, V, 141, 142.
Certe pianure sono altissime ed hanno il freddo de' monti; altre sono valli ed hanno una temperatura proporzionata alla densità dell'aria che le sovrasta. Quelle vicine ai grandi mari sono fredde, umide e coperte di nubi, quando i paesi circondati da immense pianure trovansi in circostanze diametralmente opposte, VI, 177, 179, 182.
Perché a Londra l'inverno sia più rigoroso che a Parigi, e riguardo alla primavera passi la cosa a viceversa. Applicazione de' medesimi principi al clima di altri paesi, VI, 183, 184, 185, 186.
Le terre orientali del Vecchio e del Nuovo |228| Mondo sono più fredde che le occidentali, e anche l'emisfero meridionale è più freddo del settentrionale, VI, 187, 188, 189.
La temperatura de' paesi non dipende, insomma, dalle latitudini geografiche, ma da vicissitudini particolari troppo complicate e incommensurabili, VI, 180.
Solamente ai tropici vanno le cose con più costanza e regolarità, tornando ogni anno l'istess'ordine di venti, di piogge, di temporali, di giorni sereni; e dove vi son pure delle locali differenze, queste sono sempre le stesse e si possono calcolare, 177, 178.
celebre pe' suoi antri di vento, e reso celebre di più ancora da Clemente VIII, per le Cascate del Velino, che perdonsi nell'aria come pioggia e schiuma, deponendo sopra gli alberi circonvicini una polvere abbondante nata dal fregamento che l'acqua esercita sulle rocce, IV, 187, 188, V, 69, 70.
continuata sotto l'estensione dei mari e formante due grandi isole che diconsi Continenti, mentre gli altri punti scoperti di essa sono piccole montagne, III, 3, 4, 5.
Sulla parte settentrionale dell'Equalore giace l'Europa, l'Asia e buona parte dell'Africa: il resto sull'estremo opposto, 6, 26, indi, 63. |229|
Misura de'paesi del Vecchio e Nuovo mondo, e gradi di latitudine ove sono collocati, III, dalla p. 6 alla 13.
Grandi isole potrebbero chiamarsi quelle la cui superficie s'estende per dieci gradi di latitudine; piccole quelle di un grado, e medie le altre, minori delle prime e maggiori delle seconde, 15.
Descrizione del Nuovo Mondo e stato di quegli abitanti, III, 15 e seguenti.
Divisi i due continenti in due parti, eglino si riuniscono per mezzo dell'Istmo di Suez e per quello di Panama, 63.
Perché l'Europa, l'Asia e l'Africa si chiamano con questi nomi, 64, 65.
Questioni sul confine tra l’Asia e l'Europa. Proporzioni determinate da Tempelmann sull'una e l'altra, 65, 67, 69, 70.
CATASTROFI SOFFERTE DALLA TER RA:
I. Era il globo una massa fluida e bollente come una bolide, la quale girando prese la forma che ha, VI, 269, 349.
II. Il granito era ancor fluido quando formò una crosta all'estero, la quale s'infranse pel fermento nato negli antri interni, e produsse |230| tutta l'ossatura del globo, vale a dire le montagne primitive. Il granito interno ancor fluido proruppe sopra cotesti monti, e stratificò la loro superficie, la quale avea una direzione orizzontale ed ora sembra avere delle tavole per pendicolari, IV, 206, 208, VI, 290, 349, 350.
III. I vapori interni cercarono una sortita, ed iscavarono i filoni metallici in un'epoca che fu pure anteriore alla produzione degli esseri organici, poiché que' filoni non ne portano il minimo indizio, quando si voglia eccettuare un bastimento antico scoperto nel profondo delle miniere peruviane mescolato con quaranta scheletri umani, VI, 271, 272. Indi, 334.
Formossi una seconda crosta, la quale del pari si spaccò, e diede alla Terraferma la figura lacerata che tuttora conserva 271, 350.
IV. Le felce e le canne erano create quando lunghi strati di lavagna coprirono le montagne primitive, VI, 271, 272.
V. Dopo la produzione dei filoni metallici i vapori interni continuarono ad accumularsi e ad uscire, ma rimasti in proporzioni differenti non hanno potuto formare che un miscuglio d'acqua, d'aria, d'elettricità, ove milioni d'animaletti infusori e di polipi sonosi prodotti, VI, 350, 351. |231|
Molti secoli si saranno frapposti tra la prima vegetazione e la moltiplicazione infinita de' testacei, delle conchiglie, de' coralli e delle piante che formano la terza specie di montagne, i cui filoni sono a guisa di onde e dichiaransi manifestamente per depositi di mare.
L'uomo nacque assai tardi, e in qualsiasi calcarea petrificazione non vi ha indizio della sua esistenza, IV, 184, V, 222, VI, 328. Veggasi attentamente la p. 354.
Oltre questa catastrofe, il mondo organizzato ne ha sofferte delle altre in epoche differenti; e infatti le catastrofi posteriori hanno i loro prototipi ancor viventi, quando sono estinte le razze di quelli che appartengono alle catastrofi anteriori.
Esempi infiniti delle une e delle altre, VI, dalla p. 172 alla 324.
Le conchiglie si trovano per tutto, sia nel Vecchio, sia nel Nuovo Mondo, tanto al piano come al monte, e per sino sulle Cordilliere, sopra i monti della Siria, della Cina, della Siberia. Trovansi ancora a qualunque profondità, sotto le stesse miniere di sale; e si è osservato che i gusci impietriti trovansi poco sotto la superficie come avessero galleggiato: i pesci stanno |232| impressi nella lavagna molto più abbasso: gli avanzi degli animali terrestri, precipitando più presto, sono più in fondo ancora: gli alberi essendo rovesciati pe' primi dalle correnti sono a profondità maggiore; e vanno coperti di sabbia, di terra, di pietre; e più basso d'ogni altra cosa trovansi finalmente le erbe, ed i fiori come quelli che reggon meno e cascano subito, VI, 280, 281.
Allorquando da qualche lato della terra staccaronsi degli enormi frantumi, e le bolidi e la luna stessa non fecero più parte del nostro globo, questo restò squilibrato, non avendo più il centro di gravità ove stava prima; e quindi egli ha dovuto capovolgersi, portando il Sud all'Est e a viceversa, IV, 263, 264, V, 229, 230, VI, dalla p. 143 alla 163.
La Siberia in tal modo ch'era alla Zona Torrida passò alla Zona Gelata; e tale è lo stato degli animali petrificati alle nostre regioni e specialmente negli antri di Harz e vicino alla Selva Nera, per cui Blumenbach ha concluso che gli elefanti, i rinoceronti, i leoni, le iene sono quivi pate e cresciute, mentre adesso non possono vivere che sotto i tropici, VI, dalla p. 189 alla 198, 275, 276, 313, 314, 316, 317, 318, ecc. |233|
Se volessero cercarsi gli originali delle conchiglie e de' pesci petrificati sui monti della Libia, invano si farebbe ne' mari vicini; e dite lo stesso di quelli che trovansi nelle pietre delle cave di Parigi, che sono sul Bolca, in Inghilterra e per tutta l'Europa, giacché rinvengonsi solamente nelle acque della Carolina, della Florida, delle Indie Orientali, VI, 295, 296.
Provano ancora che l'asse della terra si è cambiato le piante petrificate presso di noi, quando le loro razze non appartengono ad alcuna specie presente, e a causa del clima o sonosi cambiate o hanno cessato di propagarsi; e altre piante doi abbiamo petrificate, le quali ora non possono allignare fuorché alle Indie ed al Perù, 309, 310, 311.
Presso Castletow si è trovato fra le spaccature naturali di profonde miniere della gomma elastica, il cui albero non cresce se non se al Perù e alla Guiana, ove d'altronde l'albero non è molto prolifico né troppo ricco di coauthouc, 326, 327.
La terra d'Ombra di Colonnia risulta dal legno di Palma mineralizzato, che ora non cresce se non sotto caldo clima. Tale per altro è il consumo fattone in Olanda, sia per bruciare |234| come per letamare, che immense selve ne dovevano esser piene, e parimente la Germania dovea essere una volta più bella delle Indie, siccome più rigogliosa dovea essere la natura in Francia ove si dissotterrano tanti Palmieri, VI, 189, 190, 192, 193, 330, 332, 333.
Le organiche produzioni seppellite sotto i monti e sotto il suolo formano il terzo documento per far conoscere ai Geologi lo stato originario del globo; e per quarto documento essi hanno poi i legni bituminosi, il carbon fossile, la tòrba e l'elettro.
Presso Woerdern e vicino alle Coste di Olanda, in Pelland e altrove troviamo selve intere di pini, di querce e di abeti, tutti voltati in modo che sembrano rovesciati da un flusso proveniente dal Nord-ovest; ed a canto essendosi pure rinvenute delle monete romane ne viene che questa catastrofe sia posteriore all'Era nostra.
In que' luoghi ove si trova dell'elettro fra gli strati di legno bituminoso, facilmente si resterà convinti che quel legno appartiene ad una catastrofe per lo meno posteriore agli esseri dai quali nasce l'ambra.
Anche la torba deve avere un'origine |235| recente, poiché tra le sue radici, le sue gramigne, le sue foglie putrefatte e impastate colla terra bituminosa vi sono talora de' pezzi di legno tagliati, delle monete, le altre antichità dei tempi medi anzi essendovi ancora delle piante marittime, queste suppongono delle rivoluzioni terrestri, senza di che non si sarebbero colà portate. In Francia, nelle miniere del Perù, sul Monte Strella del Portogallo trovansi degli avanzi di bastimenti a grande profondità; e tutto ciò che è loro sovrapposto dev'esser effetto di recenti catastrofe; VI, dalla p. 324 alla 334.
CANGIAMENTI CHE HANNO ALTERATA LA SUPERFICIE DELLA TERRA:
I. Terremuoti e vulcani. (Veggasi Vulcani e Terremuoti). Indi, VI, 195, 196.
II. Le acque penetrano e sprofondono sempre più le spaccature de’ monti, ove, raccogliendosi e poscia gelando, spezzano le rocce con maggior violenza che la polvere da cannone. Precipitandosi dirottamente e lambendo le coste delle montagne, si staccano a grandi pezzi, per cui ogni giorno più impiccoliscono, e l'Etna e l'Olimpo, e il Monte Bianco e i Pirenei sonosi abbassati d'assai, mentre altri monti or mai si sono messi al livello del terreno, 198, 199, 200, 201, 211, 215. |236|
Avvi un limite a cotesto abbassamento, e mercè sua divengono fruttifere appunto le più deserte cime, VI, 202, 203.
Le mura di Roma sono quaranta piedi sottoterra, e l'Olanda, Modena, Meeve hanno più abbasso delle altre città, 204.
III. I fiumi seppelliscono città e paesi entro la sabbia e la melma: e che non hanno eglino fatto il Po, la Vistola, l'Elba, il Rodano, il Nilo, il Mississipi, l'Amazzone, ecc.? 205, 206, 207, 260, 261, 262.
IV. Se il Mare abbia fatte devastazioni lo sanno molte città inglesi, la Pomerania, l'isola di Rügen, l'isola di Ceylan, l'antica città di Calicut, e mille altre.
Può dirsi che il mare abbia capovolto il globo intero, per cui ciò ch'era terraferma ora sia fondo di mare, e ciò ch'era fondo di mare sia adesso l'ameno soggiorno del Re della natura, II, 203, 204, 239, 240, 242, III, 84, 223, 224, 431, V, 307, 325, VI, dalla p. 208, alla 261. Indi, 201, 202, 249, 250, 251, 255, e Veggasi attentamente la p. 267.
L'Armenia e la Frigia erano una volta fondo di mare, II, 219.
Il fondo del Mediterraneo fu abitato, 235. |237|
A Livorno avvi un'intera città sott'acqua, come d'incontro a Pozzuolo, Conca, Elice, Buris, Luni e tante altre città rinomate ora fanno letto di mare, II, 236, 237.
Delos e Rodi, le isole Nonfio, Nea, Lemno, Thia ed altre uscirono dal mare tutt'a un tratto, 244, 245, 246, 247, 250.
Nello scombussolamento generale si riconosce dunque che gl’ioterrimenti dal mare prodotti superano di gran lunga le devastazioni; e molto mondo antico e moderno si è di già scoperto, e tutto giorno ne resta in secco sempre più, VI, 352, 353.
Celso, Linneo, Dalin, Maillet e molti altri classici hanno sostenuto il decrescimento delle acque in modo da non porlo più in questione; e la storia antica e moderna, e osservazioni sul Baltico, sul Mediterraneo e in qualunque mare, depongono in loro favore, dalla p. 208 alla 260. (Veggasi Diminuzione dell'acqua).
V. Molto possono i venti contribuire per cangiare la superficie terrestre, poiché talora arrivano ad abbattere de’ monti, ma più spesso trasportano mari di sabbia da un luogo all'altro, e coprono intere città, e mutano il corso de' fiumi, e costituiscono basse valli ove |238| vedevansi altissime pianure. Il modo di prevenire cotesti guasti è di piantare molti pini o conservare i boschi, III, 220, 225, 414, 432, VI, dalla p. 265 alla 268.
indicata da Orealla e non verificata da Raleigh, per cui Giacomo I°, lo fece decapitare, III, 558, 559.
supposta da Tolomeo tra l'Africa e Java, e forse verificata nella scoperta della Nuova Olanda, II, 541, 543, 344, e seguenti; indi, 579, III, 331, 332; indi, 591. (Veggasi Nuova Olanda).
I moderni la supposero nel Mar Pacifico, tra l'America e l'Asia; ed i sillogismi di costoro, fondati sull'equilibrio del globo, furono smentiti, 592, 593, 594.
punta meridionale dell'Africa, le cui montagne hanno ottimi pascoli e fiori odorosissimi. L'uva vi diviene dura e cattiva, ma il vino vigorosissimo. Avvi un arbusto le cui foglie sono coperte di una fodera vellutata colla quale si fanno calze, guanti e berrette; e vi si rimarca inoltre una particolare specie di buffali e di Zebre, III, 475, 476, 478, 479, ecc.
legno di Palma |239| bituminoso sciolto da vapori minerali. La quantità di essa è straordinaria perché dall'Olanda se ne esporta infinite barche per ingrassare i tabacchi, e si brucia da per tutto ove manca la legna, VI, 329, 332.
nell'America britannica, dove vivono gli Esquimeaux, e fanno cucina sul ghiaccio, III, 515.
Un feldspato coi colori dell'iride è tutto ciò che offre quest'orrida regione della terra, ove gl'Inglesi hanno tre stabilimenti, 518, 519, 520.
debole colonia spagnuola ove piove dal maggio al novembre, 554, 555.
stabilimento inglese per la pesca dello stoccofisso, ove l'inverno è rigido e burrascoso e l'estate breve ed ardente, 520.
perché ingombrate d'eterni ghiacci, 596, 597.
meccanicamente spiegati, supponendo che nell'interno della terra le materie siano ancora roventi, e vi pervenga tratto tratto dell'acqua la quale deve fare violentissima effervescenza, 260, 261.
L'aria istessa deve colà avere la densità dell'oro, e in una certa occasione essendo stata |240| troppo riscaldata staccò la luna dal nostro globo, come i tanti satelliti dagli altri pianeti. Altre volte la terra avrà bollito di più, ed ha coperto tutta la sua superficie di vulcani, IV, 262.
Storia ed epoche immemorabili di tutti i vulcani, dalla p. 262, 265 alla 345.
Si è voluto spiegare il terremuoto coll'elettricità, la quale, ben lungi dall'esser causa, ella è effetto degl'incendi sotterranei, 307, 308.
Storia de' terremuoti più notabili, dalla p. 309 alla 345.
Il terremuoto dopo la morte di Cristo distrusse in una notte tredici città nell'Asia Minore, atterrò il tempio di Delfo, e impedì la costruzione di quello di Gerusalemme, 309.
Nel 742 rovinò seicento città dell'Oriente. Nel 1759 inghiottì la Siria, e precipitò Antiochia, Balbek, Tripolis, ecc., 310. Quello di Lisbona continuò sessant'un giorni, o, per meglio dire sei anni interrotti, 311.
Enormi danni recati dai terremuoti, 339, 340, 341.
Sparirono alcune celebri sommità delle Cordilliere dopo il terremuoto che scosse l'intero Chilì; e in tempi più remoti il monte Cybuto |241| presso Eurisa, come il Syphysus in Magnesia furono da un punto all'altro subbissati, VI, 196, nota.
Tra gli animali che presentono il terremuoto, i cani e gli asini si distinguono; ma gli uomini non sanno dedurlo che da segnali a loro estrinseci, come sorgenti diseccate o risorte, uragani furibondi, fulmini o intemperie straordinarie, IV, 326, 327, 330.
Il terremuoto preferisce gli angoli retti e segue la catena delle montagne per comunicarsi altrove, 331, 332.
Cotesta comunicazione è fatta dalle correnti aeree sotterranee, motivo per cui l'incendio del Vesuvio si arrestò subito dopo il terremuoto di Lisbona come gli avesse levato del tutto la sua aria, 333, 334, 339.
La pressione della gran massa influisce mirabilmente sopra quelle correnti; e le terre più soggette a violenti terremuoti sono le montuose vicine al mare, 334, 335.
Il Brasile ne va esente perché l'acqua vi ha maggior profondità; e nel Perù segue a viceversa per l'opposta ragione, 336.
Avuto riguardo alle correnti sotterranee, non dovrebbonsi fabbricare le contrade di una città |242| paralelle al corso di un fiume, ma in modo che facessero col fiume un angolo retto, e ciò perché i terremuoti oscillatori col traversarlo non facessero battere le case le une contro le altre, IV, 337, 338.
Giovano nonostante i terremuoti per purificare l'aria atmosferica, per rinnovare l'aria respirabile, creando zolfo, acque minerali, metalli, bagni caldi, ecc., 342, 343.
Essi finalmente inducono notabilissima alterazione sull'ago magnetico; e bene studiando cotesto fenomeno si potrebbe giugnere a dar ragione delle declinazioni dalla bussola offerte, 345, 346.
Ora i terremuoti non sono per altro cosi diffusi e frequenti come quando la terra, essendo più umida, era più spesso soggetta a fermentazioni; e gli Appennini hanno cessato di spaventare i mortali, ed i vulcani estinti non hanno più proporzione cogli ardenti che ogni giorno più diminuiscono, 197.
che avendo uno o più gusci chiamansi conche bivalve o multivalve, ed avendone un solo diconsi chiocciole, II, 399.
Vi sono quindici specie di testuggini, e cinque vivono nel mare. Dotate di |243| vita tenacissima, campano senz'aria e anche senza cervello. Depongono le loro uova sotto la sabbia; e appena i figli sono nati, corrono al mare ove si preparano i cacciatori per farne abbondantissima preda, II, 448, 449, 451.
Testudo caretta. Si nutre di spugne marine, e può portare sul dorso varie persone, 455.
Testudo coriacea. Non è coperta di scoria, ma di una pelle durissima, 456.
Testudo imbricata della forma di un cuore, 455.
Testudo marina caovana. Si nutre di crostacei, si difende con coraggio, ma non ha di buono che l'olio, 454.
Testudo mydas. Suol pesare da cinquecento a settecento libbre, e la sua carne è migliore di quella di pollo, 452, 453.
pesci che in luogo di fistola per respirare hanno una semplice spaccatura che gonfiano, e chiamansi però Soffiatori, 349.
Questi pesci, alla sorgente de' fiumi Nel Senegal sono di ottimo cibo, e sono velenosi all'imboccatura de’ medesimi, V, 221.
Il tetrodon testudineus assomiglia ad una testuggine; e sulla pelle ha de' buchi dove nasconde i suoi pungoli, 507.
seppia dell'ordine delle mollusche, 398.
pesce frequente intorno ad Amboina, che colla Thetis java forma un genere particolare degli addominali, II, 520.
Presso gli antichi era ciò che ora poi chiamiamo Novergia e Svezia, I, 336, 337.
Maggiore della Granbrettagna, era abitata dagli Scridfinni, i quali per quaranta giorni non vedevano sole in inverno, I, 338.
la montagna più alta di tutta l'Asia, il primo laboratorio della natura, il semenzaio della creazione, la culla del genere umano.
Il freddo del Tibet, quantuoque sotto una Zona temperata, mostra la sua altezza indipendentemente dalle misure barometriche; e perciò potrebbe dirsi esser egli una Svizzera sopra la Svizzera, III, 223, 225, 227. (Veggasi Barometro).
Tutti gli animali addomesticati de' paesi meridionali e settentrionali trovansi in istato selvatico sul Tibet, e il nostro cane proviene dalla congiunzione dello schiakal colla lupa. Da altre mescolanze sono derivate le nostre capre, i nostri buoi, ecc. La Cina, la Persia, le Indie hanno ricevuto dal Tibet gli uomini primi; e |245| qui cercare si dovrebbe la radice di tulte le lingue originarie, come di tutte le religioni, III, 227, 228, 229, 231, 233.
Il Tibet fa la miglior lana del mondo, e anche adesso egli avrà trentatre milioni d'abitanti, 237.
nelle acque della Slesia, è il più bel pesce della Germania, V, 222.
ovvero fico, II, 368.
Costa meridionale dell'Africa, ricca di boschi, di prati e di bestiame, III, 490.
regno abitato dai Kafferi, che produce oro, avorio, ambra, mèle, cera. 490.
specie di grano buonissimo non attaccato dai vermi di cui gli Egiziani fanno il loro pane, 405.
sgombro prezioso al commercio della Sardegna, 386.
specie di folade che fora i bastimenti, 403.
burrasche freddissime nella Zona Torrida, prodotte da nubi eccessivamente elettrizzate, che coprono i monti e troppo disequilibrano la densità dell'aria, VI, 19, 20, 21.
viva macchina elettrica avente una quantità di colonnette nervose, divise talora da centocinquanta piccoli diafragmi, II, 323, 324, 325. Indi, 507.
anguilla dell'America e della Cina, che luccica come l'argento, 361, 362.
Nel Mar Pacifico alcune specie sono velenose, II, 574, 577.
Trichiurus lepturus, con coda fatta a punteruolo, 511.
di forma rotonda, di color argenteo, propria del Mare Indiano, II, 515.
i cari e squisiti pesci presso gli antichi ed i moderni, 383, 384.
che fanno sentire un suono come quello del gallo, e dividonsi in più specie: Triglia Cappone, Triglia Lira, Triglia Organo, Triglia Lucci, Triglia Rondine, Triglia Volante, 378, 379, 380, 381.
ricco di datteri e di canne di zucchero, ha un suolo coperto di ghiaia, che in occasione di vento percuote come grandine. Scavandolo, vi si trova molto legno petrificato cosi simile al legno che si porterebbe via per bruciarlo, III, 413, 415, 416, 424.
o uomini marini, II, 299, 300, ecc.
Si trovano più frequentemente che altrove sulle Coste di Congo e di Angola, 305.
Chiamaansi dagli Spagnuoli Manati, animali colle mani, e presso Kamtscatka arrivano talora al peso di 8000 libbre, II, 310, 311, 313, 315.
abitanti della punta estrema della Siberia verso il Nord-est, I, 394, 396.
Furono tributari e ribelli della Russia: trafficano cogli Americani, e ruban loro le donne. Insensibili al caldo e al freddo, vivono allegri felici, III, 200, 201.
pianura americana senz'un albero, abbondantemente inacquata dai torrenti delle Ande, ove i cavalli e le bestie europee sonosi maravigliosamente moltiplicate, III, 573.
cenere vulcanica induritasi per mezzo |248| dell'umidità e della compressione. Di tal natura è il Peperino de' Campi Flegrei, la Pozzolana, il Tarras, la Pietra Molinara del Reno, il quarzo traforato, ecc., IV, 235, 237.
vulcano nella Siberia, 297, 298.
fertile nelle regioni settentrionali, e sterile delle meridionali, ha sorgenti calde, fossi di zolfo, terremuoti. Era conosciuto nel suo splendore dagli antichi; ma ora è il miserabile soggiorno de' Merescos, cacciati dalla Spagna ed occupati a far velluti e taffettà. Di Cartagine restano appena le superbe rovine, III, 421, 422, 424.
regno fertilissimo, dominato da eterna primavera. Egli dà alla Cina quattro milioni di nidi di rondine, che gli vengono pagati con altrettanto peso d'argento, 317, 318.
durante le scariche elettriche delle nubi le quali accendono l'ossigeno e l'idrogeno dell'aria e formano dell'acqua. Ne nasce quindi un vôto ove le colonne aeree, correndo per occuparlo, si urtano con istrepito, VI, 69, 130, 131, 132.
conchiglie delle quali se ne contano sessanta specie, II, 501.
conchiglia i cui giri procedono l'uno sopra l'altro, a differenza del Turbo Scolaris, il cui guscio, a guisa di rete, sembra una scala a chiocciola, e vien talora pagato dagl'Indiani mille o due mila scudi, II, 501, 502.