Sezione seconda
Movimento dell'atmosfera
Sezione terza
Meteore
Sezione quarta
Della temperatura e della relazione di essa colla natura e situazione de' vari luoghi
Parte II
I. Comportamento de' corpi organici
II. Le piante
III. Il regno animale
I. L'uomo
II. Degli animali somiglianti all'uomo
III. Degli altri animali mammoferi
IV. Degli uccelli
V. Degli anfibi
VI. De' pesci
VII. Degli insetti
VIII. De' vermi
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Tutti i corpi naturali, riguardo alla gran differenza fra il loro nascimento, il nutrimento e la morte, possono dividersi in due classi principali.
Se nascono, crescono, e periscono unicamente secondo le leggi meccaniche e chimiche, essi s’ingrandiscono al di fuori per l’aumento delle parti omogenee, senza che possiamo scoprire né scopo, né forza operante internamente, neppure una organizzazione primitiva, o vasi convenienti alla circolazione degli umori, per cui i corpi di questa classe sono nominati non organizzati (minerali)(1). Morendo essi si scompongono, si spezzano e si stritolano.
(1) Ego quoque cum ipso non invictus creaverim.
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Nella seconda classe collochiamo i corpi organici che nascono e crescono per una forza interna, e si producono attualmente da’ loro simili o da altri corpi dell’istessa figura e specie, di modo che il loro essere suppone una serie non interrotta di altri corpi simili sino alla creazione di essi, oppure sino alla specie primitiva. Blumenbach(1), ne’ suoi supplementi preziosi per la storia naturale ha citato de’ dati, che rendono più che verosimile, che anche nella creazione attuale nascano continuamente nuove
(1) Ved. Histoire naturelle des mineraux contenant leur description, celle de leur gite: la théorie de leur formation, leur rapport avec la géologie ou histoire de la terre, les details de leurs proprietés et de leurs usages, leur analyse chimique ec. con figure disegn. presso natura da Eugene Melchior Louis Patrin. Vol. 5, 8, Paris 1801. L’autore ch’è un secondo Buffon, ha fatto molte osservazioni durante i suoi lunghi viaggi nella Russia settentrionale. Egli considera particolarmente i minerali riguardo alla storia naturale del globo, ed esamina l’importanza di essi in quanto alla composizione del medesimo, qual luogo occupano, qual sia il rango della loro anzianità ec. Trovasi un estratto di questa luminosa opera in Desmarest Bibliog. francese anno 2, Num. 11.
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specie di corpi organici, o per così dire, vengono create. Il primo nascimento de’ corpi organici deve essere interamente diverso dalla loro propagazione, e ciascuno consente che in tal modo siasi formato il regno organizzato. Il come nol possiamo spiegare; ma anche nella propagazione questo come è altrettanto poco intelligibile che nel primo nascimento.
Quello che in qualche modo ci rende strana quest’operazione è, che presentemente non veggiamo più sì frequenti i nascimenti spontanei de’ corpi organici, ma ciò dipende dalla sostanza primitiva, che sussistendo già ne’ corpi organici, si propaga con mezzi più solleciti, ed assai più presto che mediante lo sviluppo primitivo. Se i corpi organici non sussistessero affatto, o se fossero distrutti o disciolti, sicuramente vedremmo riprodursi altri nuovi corpi organici, che secondo le circostanze della generazione, della situazione e della posizione della terra ec. avrebbero più o meno somiglianza con i presenti.
Tutti i corpi organici sono da considerarsi come macchine distillatorie, artificiose ed attive, le quali posseggono non solamente
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la facoltà di muoversi, ma pure di formarsi. Essi ricevono nel loro corpo varie sostanze organiche a loro straniere, le scompongono in varie maniere, e si appropriano delle materie che loro convengono. Ciò costituisce il loro nutrimento, per mezzo del quale si distinguono da’ corpi non organici, e dalla conservazione de’ medesimi. Tutti i corpi organici abbisognano di una sostanza propria per la loro conservazione, assai diversa di ogni sostanza minerale, e che col perspicace Hube(1) potremo chiamare la materia organica; mentre gli animali si nutriscono solamente di altri animali, o di piante, o de’ prodotti del regno animale e vegetabile come il latte, il pane ec. Il sale ed altri minerali possono operare come stimolanti su i nervi e sulle fibre, ma possono nutrire. Il motivo per cui i ragni acquatici, le lumache acquatiche, ed anche la rana arborea vivono molto tempo nell’acqua semplice, nasce dalla quantità innumerabile
(1) Nella sua prefazione per l’istruzione alla fisica pag. VIII, eppoi nella 20 lettera del 1 vol. e nella 45 del 3 vol.
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d’insetti che vi abitano, e che loro servono di nutrimento, e de’ quali n’è ripiena anche l’acqua più limpida; in questo fluido la materia forse è nello stato più semplice e più puro, poiché non possiamo conoscerla, né mediante la vista né per mezzo d’odore e di sapore; e filtrando anche l’acqua per un panno dieci o dodici volte addoppiato, non di meno questa materia passa e si depone in fine; e mediante la putrefazione, separasi dall’acqua filtrata quasi nell’istessa quantità dell’acqua non filtrata. La materia organica sola è soggetta alla putrefazione e nessun altra. Vediamo quindi che le acque filtrate s’intorbidiscono malgrado della massima cura. Presto si formano in essa varie masse a guisa di piante, ovvero la materia verde di Priestley, i filamenti di acqua corrente, tremelle ec. che nel gran calore si sciolgono e spandono un odore dispiacevole; allora si depone sul fondo una materia melmosa, e l’acqua riprende dopo qualche tempo la sua chiarezza, perde in seguito l’odore e diventa potabile; prova sicura che non si è imputridita propriamente l’acqua, ma la materia in essa contenuta.
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Quest’acqua nuova che in tal modo fu purificata, è stata liberata dalla materia organica sino alla metà e più, eguale all’acqua distillata; quindi è meno alta al nutrimento delle piante che l’acqua corrente. Una pianta che consuma cento grani di acqua comune per diventare un grano più pesante, richiede 200 grani di acqua distillata, o naturalmente purificata, per ottenere l’istesso peso. Anche questo è una prova che l’acqua stessa non nutre; ma essa è il veicolo per mezzo del quale le materie nutritive(1) (l’acido carbonico) sono introdotte nelle piante. L’acqua stessa svapora piuttosto e lascia in dietro la materia nutritiva. La terra per se stessa nutrisce sì poco che l’acqua. Qualunque letame propriamente detto, che nutrisce le piante, deriva unicamente da piante, o da animali: e siccome le piante non hanno né bocca né stomaco per triturare le materie, per iscioglierle e per isviluppare le sostanze organiche; è necessario che ciò si operi mediante
(1) Von Ingen houss Scharfsinnige Untersuchungen hieruber. Vedi Voigt neus Magaz. für naturkunde. Vola I, quint. 25.
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la putrefazione, d’accordo con l’acqua e con l’aria. Le sostanze organiche si trovano frequentissimamente nelle acque esposte all’aria aperta, particolarmente nell’acqua piovana, e soprattutto nelle piogge de’ temporali. Siccome in queste acque si accresce gradatamente la loro morbidezza, ed anche l’acqua cruda del pozzo, esponendola per qualche tempo all’aria, diventa più morbida e più atta al nutrimento delle piante; non resta alcun dubbio, che la materia organica sia il mezzo per cui le acque si ammorbidiscono.
Siccome le sostanze organiche perdono il sapore e l’odore, quando si sciolgono nell’aria e nell’acqua, possiamo dedurre che queste qualità sensuali non sono proprie alle medesime, ma che nascono dalla loro composizione, la quale sembra consistere in due sostanze fondamentali, cioè il carbonato e l’azoto; e che organizzati per loro medesimi, non sono unicamente capaci di organizzare.
Ciascun corpo organico, in conseguenza del suo nascimento e nutrimento, deve avere de’ vasi in cui gli umori si muovano; esso deve comporne un sistema e non può essere totalmente fluido; non di meno sussistono
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molti corpi fluidi e compatti, che dobbiamo chiamare corpi organici e materie, senza che essi stessi siano organizzati, mentre derivano da animali e piante, e sono essenzialmente diversi dalle materie minerali; come per esempio, lo zucchero, il vino, tutti gli umori vegetabili, l’orina, il letame, il latte, il miele, il sangue ec. La materia organica ha spesso la proprietà di scomporre l’acqua, durante un piccolo grado di calore, e di riunirsi alle sostanze primitive; essa è ancora spesso sensibile alla luce, mentre la luce ha una grande influenza su i corpi organici, ed ha molte qualità notabilissime che si scoprono quando muoiono i corpi organici. La corruzione non può essere spiegata seniplicemente per mezzo di scioglimento e precipitazione; ma essa è, come la vita, l’effetto di una e medesima forza per lo più sconosciuta, propria unicamente della materia organica ed i di cui effetti assomigliano assai agli effetti elettrici.
La corruzione intacca come il fuoco, e spesso si dilata da una parte per tutto il corpo, e da questo in altri, quando sono in contatto. Volendo per ciò conservare i frutti, conviene separarli fra loro; ne’
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luoghi ove si corrompono, si cangia il colore, il gusto, e l’odore del corpo, vi nascono separazioni e riunioni delle particelle simili ad un corpo elettrico, quando respinge alcuni corpi ed attrae altri, elettrizzando però ambedue e ponendoli in istato di riunirsi nuovamente, ed in un modo simile con altri corpi, o separandoli da essi. Le persone uccise dal fulmine imputridiscono prestissimo, e tutti i cadaveri si gonfiano durante un temporale. Queste esperienze sembrano confermare, che la prima e vera causa della corruzione stia in grand’affinità coll’elettricità. Sembra anzi che un fuoco elettrico non tanto debole, il quale si annunzia ora con calore, ora con lume, domini ne’ corpi corrotti.
I cadaveri prima di corrompersi diventano caldi, ed il riscaldamento delle piante umide, del fieno, del grano, giunge sino all’infiammazione. I pesci corrotti luccicano spesse volte in modo, che i cani i quali ne hanno mangiato, sembrano all’oscuro traspirare del fuoco. I pomi di terra e il legno corrompendosi luccicano senza mostrare alcun calore, uguali alle fiamme elettriche senza calore. L’odore penetrante e disgustevole
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de’ corpi putridi dimostra, che da essi distaccasi molta sostanza organica e volubile unita ad altre materie, e che è simile alla scintilla elettrica, quando si fa passare per materie fluide che contengono alcune sostanze infiammabili, poiché essa separa continuamente questa sostanza dalle altre materie, e dà loro una figura aerea: e così la corruzione in ciò assomiglia alla elettricità ed al fuoco. La corruzione caccia dal corpo organico l’aria infiammabile, e la sostanza organica e compatta de’ corpi quando è stata privata di quest’aria, imbeve, come un carbone acceso, le sostanze acide, e si scioglie.
La corruzione dunque non è che un ringiovinire, e la natura è egualmente viva, attiva e producente in quelle parti ove scopriamo la morte e la distruzione. Essa scioglie solamente quelle macchine che non possono più operare, e le riproduce sotto altre forme nuove e piacevoli. In ciò riconosciamo l’eterna circolazione della natura, raffigurata sotto un serpente che morde la coda. Questa circolazione però non è lo scopo della natura, ma sembra che tenti ad un fine più sublime, malgrado del più grosso inganno de’ sensi.
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Mediante le recenti analisi, si sono scoperte delle materie calcari e dell’alcali vegetabile nelle rocce di granito, ed è stato già notato che queste contengono molta aria infiammabile. Questo sasso rozzo e deforme è dunque sempre travagliato dalla natura, e da esso, per poco organizzato che sia, viene estratta una materia organica; come per esempio, mediante il muschio che, essendo sciolto, fornisce una sostanza più nobile, fina ed organica, ed altre piante migliori, ai vermi ed agli animali. Essendo poi la sostanza nobilitata al segno di poter esser l’organo della facoltà di percezione, allora la natura ha compito la sua opera; essa non s’innalza a gradi maggiori, almeno non lo fa in questa scuola terrestre(1). L’acquisto della facoltà di concepire è un guadagno netto, ed è precisamente il sagrificio che la natura visibile reca all’invisibile, ed il mondo corporale allo spirituale. Questo sviluppo è l’ultimo fine dell’intera operazione. In ciascun momento s’ingrandisce il mondo spirituale, e quello che sussiste in esso è stabile.
(1) Ved. Blum. über den Bildungstreib 2 ed. Got. 1791.