II
Degli animali assomiglianti all’uomo

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Siccome dobbiamo collocare l’uomo dentro una classe particolare, conviene anche porre in una classe speciale gli animali simili ad esso. Fra questi animali appartengono:

1. Symia troglodytes, Schimpansee, ovvero l’uomo selvatico africano. Questa specie di scimmie è stata ben descritta da Tulpius (observat. med. 8), e da Scotinus. Le sue orecchie sono grandi, il labbro superiore ed il naso pendono molto innanzi, il petto è compresso in dentro, il basso venire avanzato, le quattro mani sono pesanti, tutto il corpo è coperto di peli, e le parti genitali maschili sono simili a quelle del cane. Quesla scimmia giunge ordinariamente alla grandezza di

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un ragazzo di 10 anni; abita in Angola, nel Congo ec. Ne troviamo una fedele e bellissima raffigurazione fatta da Descamp nel Le cot, Traité du fluide des nerfs, da cui è tratta nelle rappresentazioni di Blumenbach tav. II; basta gettarvi uno sguardo per riconoscere chiaramente la divisione fatta dalla natura tra l’uomo e questo animale.

2. Satyrus, o uomo selvatico delle Indie orientali (orangutang). Si trova unicamente in Borneo, egli ha la faccia liscia, e il petto ed il ventre non sono molto pelosi, ma piuttosto la schiena e le estremità. I peli sono di un rosso bruno: al pollice della mano posteriore manca l’unghia; le orecchie sono più piccole che nella specie antecedente; la bocca è assai più grande che quella dell’uomo. Esso giunge alla grandezza dello Schimpansee. Questa scimia è stata esaminata e descritta da Ed Tyson, Buffon, e Forster. Una bella raffigurazione se ne va nella monografia di Vosmaer, e nelle rappresentazioni di Blumenbach tav. 12. Camper notomizzandone uno, ha dimostrato ch’è incapace della favella, e di camminar naturalmente dritto.

3. Symia Pigmaeus. È stata particolarmente

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esaminata e descritta da Alemann e Camper, i quali lo chiamarono anche Orangutang; è però più piccola dell’antecedente più pelosa, e poco forte: ei vive sulle isole della Sonda.

4. Gibbon ovvero Colobok (homo lar Linn.) ha il volto rotondo, liscio e molto umano; braccia lunghissime, e sulle dita piuttosto artigli che unghie. È placido, quieto, delicato e sensibile al freddo. Vive sulle due penisole delle Indie, e sulle Molucche.

Tutte queste scimmie differiscono dall’uomo particolarmente ne’ segni seguenti: 1° sono piccole anche in confronto degli Ostiaki; 2° molto pelosi; le orbite giacciono vicine l’una all’altra, le ossa nasali sono piccole, gli organi dell’odorato ristretti(1), 3° hanno due ossa intermascellari, mentre l’intera mascella superiore dell’uomo è un osso solo; 4° hanno un solo os nasi triquedrum e l’uomo ne ha due, 5° l’osso sacro di essi è formato di tre pezzi, quello dell’uomo di un solo, 6°

 (1) Ved. Blumenbach Abbildungen, quint., tav. 52.

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l’Orangutang ha 13 coste, e 7° nel polso ha 9 ossa piccole, altre scimmie ne hanno 10, il mandrillo 11, l’uomo però ne ha solamente otto, 8° Le scimmie hanno le ossicula sesamoidea in tutte le dita, nell’articolazione del ginocchio ed anche nelle membra anteriori, l’uomo le ha solamente al dito grande del piede. 9° Le scimmie hanno un foramen brachiale per dove passa un ramo del nervo mediano, l’humerus degli uomini al contrario non ha un buco in tutto il braccio. 10° Il massimo contrasto sta nelle quattro mani, oppure nelle estremità posteriori che sono formate come le anteriori. 11° L’uomo ha una trachea che discende dritta, si divide poi in due rami e discende ai polmoni. L’orangutang al contrario ha un sacco in fondo di essa, per cui non dà altro tuono che un grido dispiacevole. 12° Tutte le scimmie hanno una patria limitata; l’uomo domina sopra tutta la terra. Le scimmie cagionano molti danni nel paese nativo, e vivono in compagnia di due o trecento, marciano con un certo ordine ed in linea. Esse spediscono l’avanguardia per riconoscere il luogo ove hanno destinato di trattenersi, durante la marcia sono quiete e le loro guardie poste sulle alture, annunziano

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col grido la vicinanza delle fiere o di qualunque altro nemico. La scimmia comune della Turchia (Sylvanus), anche nativa nell’Africa settentrionale, e nelle Indie orientali, si accostuma sopra ogni altra di sua specie al clima europeo, e vi figlia, ond’è poi che vi soffrono meglio il freddo. Essa si trova anche sulla punta meridionale della Spagna.

Gli animali che in compagnia dell’uomo si sono estesi quasi in tutte le regioni, sono il cane, il porco, il bue, ed il cavallo. La storia geografica dell’uomo di Zimmermann è assai istruttiva, riguardo all’estensione degli animali quadrupedi, ed è resa chiarissima mediante una carta zoologica.