III
Il regno animale

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La classificazione naturale, trattandosi del regno animale, non può fondarsi sulla relazione logica, ma unicamente sulla fisica

Le cose stanno in relazione logica quando formano una concezione dietro le assomiglianze maggiori o minori da noi osservate; ed in relazione fisica quando derivano da una causa. La classificazione della natura

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si fonda sulla legge generale della propagazione, e c’indica quanti generi appartengano ad una specie. L’unità della specie, è null’altro che l’unità della forza produttiva, che vale generalmente per una certa varietà di animali. La regola di Buffon «che animali i quali producono fra loro dei figli fruttiferi, di qual figura anche siano, appartengano ad una e medesima specie fisica» può essere riguardata come una definizione di una specie naturale degli animali in generale. La divisione logica è per la scuola, e classifica secondo le assomiglianze. La divisione della natura riguarda la vita, e fa conoscere le stirpi alle quali appartengono gli animali secondo la loro parentela. 

Quella soccorre la memoria, questa nutre l’intelletto: quella classifica le creature sotto titoli, questa le sottopone a leggi.

La divisione del regno animale in 6 classi secondo Linneo è solamente artifiziosa, logica, e facile in quanto al prospetto di esso; cioè: 1. animali mammiferi con sangue rosso e caldo, che partoriscono i loro figli vivi. 2. Uccelli con sangue rosso e caldo che fanno uova. 3. Anfibi con sangue rosso e freddo che respirano pe’ polmoni.

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4. Pesci con sangue rosso e freddo, i quali respirano mediante le branchie. 5. Insetti con sangue freddo e bianco, che hanno antenne e membra d’articolazione cornee. 6. Vermi con sangue freddo e bianco, che in luogo delle antenne hanno tentacoli e non mai membra di articolazione. Ciò non ostante dobbiamo contentarcene, mentre siamo intieramente mancanti di storia naturale, e non possiamo rimpiazzare tale mancanza che con la nostra descrizione naturale. È chiaro che la cognizione delle cose della natura, come sono attualmente, lasciano desiderare la cognizione di quello ch’erano una volta, e per qual serie di cangiamenti siano giunti allo stato attuale. La storia della natura c’insegnerebbe il cambiamento della figura della terra, e delle creature terrestri da esse sofferto, mediante i naturali passaggi, e ci farebbe conoscere le variazioni della stirpe primitiva nate da tale cambiamento. Questa storia ridurrebbe probabilmente moltissimi generi, diversi apparentemente, ad una razza sola. Il cane domestico, il mascherino, il bolognese, come ancora il can corso, il lupo, la volpe, il jakal, la iena sono vari generi di una classe; e supponendo che abbiano

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potuto nascere da una stirpe sola mediante la comunicazione de’ diversi sessi fra loro, non sono che razza di una sola specie; e la specie e il genere, trattandosi unicamente della propagazione e della discendenza, non differiscono fra di loro nella storia della natura. Nella descrizione della natura però, ove si tratta del confronto de’ contrassegni, ha solamente luogo questa differenza. Quello che in essa è chiamato genere deve spesse volte essere nominato razza.