197
Tutte le relazioni sugli antri, trattandosi di estimazione, sono assai fallaci, e riescono sempre troppo grandi. L’oscurità del locale che dilata l’occhio, la maggior frazione de’ raggi di luce, la solitudine, ed il
198
brivido che si sente negli antri, come anche la paura e l’immaginazione alterata contribuiscono non poco a far comparire gli antri più vasti di quanto sono realmente. Anche Esper nella sua prima opera sopra i zooliti ha osservato che le estensioni degli antri compariscono assai grandi all’occhio, e che dopo averle misurate si crede di essersi sbagliato per la metà.
Tutti gli andirivieni dell’antro detto LA BELLA PIETRA non hanno insieme che 350 piedi di lunghezza, eppure la maggior parte di coloro che vi sono entrati hanno creduto di essere un paio d’ore distanti dall’entrata. Questo fenomeno e la passione d’ingrandimento hanno generato le narrazioni di Kircher e d’altri, quando parlano di antri ove giacciono villaggi interi ed ove si può viaggiare alcuni mesi di seguito(1).
Ciò non ostante si trovano antri di straordinaria estensione e profondità, la di cui fine non si è potuto ancora scoprire.
L’antro di Eldon in Derbyshire è di questa natura. L’apertura di esso si estende 50 o 60 piedi sopra un condotto, e 20 piedi
(1) Mundus subterr. tom. 1, lib. 2 cap. 20 p. 180.
199
sopra un altro, ove malgrado di tutti gl’impegni non si è potuto ancora scoprire la profondità. Cotton non ha potuto toccarne il fondo collo scandaglio di 1600 tese che sono quasi un miglio geografico(1).
In vicinanza di Fridrichshall, nel distretto Rake, si scoprono nella cima di una roccia tre buchi rotondi, de’ quali ciascuno ha circa due braccia di circonferenza. Due di essi non discendono profondamente, ma il terzo, che alla superficie è liscio e piano come se fosse fatto dall’arte, sprofondasi immensamente; gettandovi una pietra, passano quasi due minuti, o almeno la quarantesima parte d’un ora, prima che si possa giudicare, per mezzo dell’eco, che abbia toccato il fondo(2). Calcolando sopra ciò, si potrebbe conchiudere esservi una profondità di 11000 piedi. Sarà difficile di spiegare la formazione di un buco simile. I buchi orizzontali si possono forse spiegare per mezzo di un rotolamento di pietre mosse dall’acqua, ma non così i buchi verticali, poiché non veggiamo qual forza
(1) Hume, Abbozzo della Gran Bretagna. Bloye in philos. Transact. pel 1771 vol. 61 p. i n. 31.
(2) Pontoppidan, Norv, tom. I. p. 101.
200
abbia potuto muovere la pietra onde discendere ad una tale profondità, ove il movimento delle onde non può mai più giungere.
Presso Malans ne’ Grigioni v’è l’antro del precipizio (Abgrunshoele). L’entrata è alta 15 piedi, e larga 12, ma lo spazio interno è più vasto. In un piano verticale la volta s’inclina a segno, che l’inclinazione contro la linea orizzontale forma un angolo maggiore di 45°. Dallo strepito delle pietre gettativi si è conchiuso, che l’antro debba avere tre o quattro gradini perpendicolari. Vi vuole sempre più d’un mezzo minuto prima che la pietra si arresti.
Il racconto di Valvasor di aver girato due miglia geografiche nell’antro dell’Adelsberg senza essere giunto alla fine(1), e quello di Keysler, che il grand’antro di osteoliti presso Retelstein, alla dritta della Muehr, si estenda per due miglia(2), debbono essere riguardati come semplici supposizioni, sulle quali si possono applicare le osservazioni fatte qui sopra.
(1) Ehre des Herzogthums Krain. Laybach 1689 f.
(2) Neueste Reisen. Lettera 80 tom. 2 p. 1210.