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Oltre gli antri qui riportati, se ne trovano ancora moltissimi in tutte le parti del mondo che più o meno sono visitati, e che dobbiamo passare sotto silenzio: fra essi però nomineremo solamente i più rinomati.
L’antro di SURT nell’Islanda (propriamente chiamato Hellirin Sortur, cioè antro nero). Le pareti di esso sono inverniciate in molti luoghi di nero, ma nella maggior parte di verde simile alle pentole. Il suolo è a foggia di onde; alla volta pende la lava che gocciolando vi si è congelata. Quest’antro probabilmente è stato formato da una corrente di lava la quale si è aperto il cammino in mezzo alla montagna(1). La roccia è su tutti lati piena di spaccature, e la volta si è in quattro luoghi precipitata a segno che la grotta è illuminata dal giorno. Senza i condotti laterali quest’antro è lungo
(1) A tour to Scotland and voyage to the Hebrides 1772. Chester. 4. 1774 p. 261-271. Deutsches museum 1776 primo quinterno p. 62 ec., e Beytraege zur physik. Erdbeschreib. tom. 3 p. 106 ec.
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839 tese, alto in alcuni luoghi 30 sino a 36, e largo da 45 sino a 50.
L’antro di FINGAL sopra Staffa, piccola isola della Scozia all’ovest di Mull, è uno de’ più maestosi del globo. Lo spazio su ambedue i lati è cinto di colonne di basalto, composte da differenti pezzi posti uno sopra l’altro, e saldati da una materia gialla di stalattite che nell’istesso tempo produce un piacevolissimo giuoco di colori. L’antro è illuminato dal giorno; il mare aperto entra in esso e vi rende l’aria secca e sana. L’arco più esterno è alto 250 piedi, ed i pilastri che lo portano 54. Il fine interno ha 70 piedi di altezza. L’entrata è larga 53 piedi, e la fine 20. La lunghezza importa 371 piedi. Il primo che fece conoscere quest’antro fu Banks che lo vide nel 1772, facendo un viaggio nelle regioni settentrionali ed occidentali della Scozia.
Gli antri sulla montagna di Cintra, nella provincia portoghese d’Estremadura, sono costruiti dalla natura e modellati dall’arte. Essi si estendono per tre miglia sino al Cabo da Roca, e forse sono abitati solamente da’ lupi e da’ pecorai. Gli antri situati nella sommità del Cabo da Roca formano il
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monastero di Sugaro. La chiesa, la sacristia, il confessionario, la cucina, le stanze da dormire, il refettorio ec. sono tanti antri separati che, in luogo delle finestre e delle porte, hanno il loro proprio buco. Il suolo e tutte le pareti sono coperte di sugаro per riparare l’umidità.
Il monte Carmelo (Karmain) nella Palestina, contiene sopra un lato quasi 1006 antri. L’antichità di essi è anche provata per la Biblia(1). Tra questi si contano anche le grotte presso Schifel-Ruban (antri de’ Religiosi). Su due lati s’innalzano le rocce con 400 antri circa. Nella roccia sono tagliate finestre, luoghi per dormire, e pozzi contenenti dell’acqua che depone materia di stalattite. Un antro grande passa per una collina intera, ed è circondato da tanti altri piccoli, che 100 Religiosi possono abitarvi.
Nell’America sonovi antri assai vari da noi poco conosciuti. La WAEKON-TIBE, ovvero abitazione dello spirito grande, è un antro di circonferenza straordinaria presso il fiume Missisipi. L’entrata è larga 10 piedi, ed
(1) Amos 9.3.
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alta 5. Il suolo è composto di sabbia chiara. Venti piedi circa distante dall’antro prende principio un lago, la di cui acqua è pienamente trasparente, ed è lungo a segno che non si può trovarne la fine(1).
L’antro di WINCHESTER, distante 14 miglia inglesi da Winschester città della Virginia, è freddo nell’estate, e serve nell’inverno di rifugio alle fiere(2).
Nel Jucatan sono celebri, a cagione delle stalattiti, gli antri presso Tuaz ed Oxenzab: essi furono descritti da Cogolludo e da Tornibia(3).
(1) Ved. i viaggi di Carvers.
(2) Fabri historisches and geographisches Journal anno 2 quint. 1, 1789, opera generalmente assai utile ed eccellente.
(3) Tornibia, nella sua storia naturale di Jucatan.