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Gli antri naturali sono del tutto incalcolabili. Di pochissimi conosciamo l’accesso, ed è ancora minore il numero di quelli che abbiamo visitati; ma ciò non ostante potrebbe il numero di questi ultimi essere considerabile a segno da richiedere volumi interi per descriverli(1).
Potremo dividerli, secondo la loro origine, in ORIGINARI, e NATI PIÙ TARDI. Gli antri originari sarebbero quelli che nacquero alloraquando la terra diventò compatta, e
(1) Beschreibung merkvvardiger Hoehlen. Supplemento alla storia fisica della terra pubblicato da Rosenmueller e Tillesius, Lips. 1799. Beschreibung der groesten and merkvvuerdigsten Hohlender Erde, dedicata a tutti quelli che amano il sublime ed il bello della natura da Ritter. Amb. 1801. In queste due opere si trovano descritti pochissimi antri; nell’ultima se ne contano solamente 13. la ambedue non si è fatta menzione degli antri presso il lago di Cirknitz, presso Adelsberg nella Carniola, presso Lung, presso Trieste, presso il lago di Thun, presso il Missisippi ec. Possiamo ancora accennare J. Fr. Buck geographisch mathematische Abhandlung von einigen in der Erde denkwuerdigen Hoehlen.
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si strinse, come forse le piccole vesciche di aria in una massa rapprese. Gli antri non si trovano nel granito, ma nella calce, nel gesso ed intorno alle montagne di pietra arenaria. Essi devono essere stati formati da una massa che si asciugò al di fuori, e che ricevette una crosta alloraquando la massa interna era ancora fluida. Se dunque questo fluido interno incomincia finalmente a diseccarsi, e l’esterno non cede più, è naturale che vi nascano antri. Possiamo esaminare chiaramente questo nascimento nella lava, ed in tutte le montagne da essa innalzate.
Gli antri nati più tardi sarebbero o ANTRI DI FUOCO, o DI ACQUA, secondo che furono formati o dagli incendi sotterranei e dalle scosse di terra, o da correnti di acqua e da corrosione di essa. Agli ultimi appartengono non solamente le volte delle ghiacciaie, ma innumerabili antri nelle rocce di pietra calcare e di altre specie come presso la Cettina in Dalmazia. Da molti scorrono ruscelli, e forti correnti. In altri, ove non si può penetrare nell’interno, sentesi il mormorio di fiumi sotterranei. Quasi tutti gli antri di stalattiti possono essere contati tra gli antri di acqua.
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Gli antri di fuoco si trovano o in vulcani ora estinti, come nell’Hohnsteinloch nella podesteria di Mayen, l’antro di Meerstier (Bova marina), quello sull’isola liparica di Felicuda ec., e come probabilmente anche tutti gli antri nelle montagne di basalto, per esempio, l’antro di Fingal ec.; oppure esistono in vulcani ancora attivi.
Questi ultimi si distinguono pe’ vapori che tramandano, e sono per ciò chiamati antri di vapore, come la grotta del cane, la capanna sulfurea di Pyrmont, ed altri. Alcuni antri contengono sorgenti di bitume giudaico, come sull'isola Bua in Dalmazia.